FRANCESCO BROLIS, ex
rugbista milanese, ora residente sul bel lago di Garda, ha poi portato avanti
una intensa attività come preparatore
atletico ma soprattutto come allenatore. Ha guidato tecnicamente nel tempo la Scaligera
Verona, il CUS Verona, i cadetti del Valsugana Padova, il Brescia e da
quest’anno il Bologna di Serie B. Lo stesso, cinquantenne e grande appassionato
della palla ovale, ha ideato l’OFF BEAT 7’s di rugby a sette atleti che
quest’anno si svilupperà sabato 27
maggio in una lunga giornata al Payanini Center di Verona, ma intanto Brolis ha
festeggiato la terzultima gara di campionato con i felsinei vincendo a sorpresa in casa del Firenze. Un torneo
combattuto, e con qualche team di ottimo livello tecnico.
(Nella foto Francesco Brolis, al centro, al termine del vittorioso test del Bologna sul Firenze 1931)
“Certo per esempio il Viadana
– interviene FRANCESCO BROLIS - è un avversario fuori categoria, e lo ha
dimostrato durante tutto il campionato. Anche il Florentia è rispetto agli
altri club un gradino piu’ su. NoIi gia’ inizialmente non avevamo certo
l’obiettivo promozione nei nostri programmi, stiamo lavorando per il futuro, e
sara’ un obiettivo primario piu’ in la nel tempo. Le premesse potevano essere
migliori, ma del resto siamo stati stati debilitati da numerosi infortuni e
comunque piazzandosi in questa attuale posizione, dal quarto al quinto posto possiamo
ritenerci molto soddisfatti.”
(I numerosi partecipanti alla nona edizione del OFFBEAT SEVEN'S svoltasi l'anno scorso a Mantova)
Nel test dell’andata i
gigliati vinsero agevolmente a Bologna, vendetta è fatta!
“ Non la definirei una
vendetta – riprende il coach milanese - in quanto all’andata avevamo giocato male
forse intimoriti da chissa’ cosa , insomma quella fu la nostra peggiore partita dell’anno, e questo
attuale Firenze, non era quello che avevamo trovato all’andata, è migliorato sensibilmente di quello
precedente, e noi nonostante cio’
numericamente e forse anche qualitativamente abbiamo prevalso. Sono
estremamente felice di questo per la vittoria del gruppo. Avremo da affrontare
nelle due ultime due partite proprio le due squadre piu’ forti del torneo, il
Viadana e il Florentia in casa nostra . Oltretutto loro sono divisi da pochi
punti ed entrambe tirano alla promozione in Serie A, pertanto non ci faranno
sconti, saranno due partite di ottimo livello e potremo chiudere lo stesso
Campionsto in modo piu’ che decoroso offrendo al nostro pubblico due partite di
livello . Inoltre non solo la seniores, durante tutta questa stagione
agonistica, ha offerto situazioni
confortanti, ma anche i cadetti ed il florido settore giovanile hanno regalato
ottime prestazioni con risultati veramente confortanti. Insomma sono convinto che questa stagione ha creato una buona base di partenza per i
prossimi due anni.”
(Rugby seven's vuol dire anche festa al termine dell'evento)
Ed il 27 maggio, finiti
i Campionati Nazionali, l’interesse si rivolgerà almeno in parte al beach
rugby, al touch ed ovviamente anche al rugby seven’s.......
“L’anno scorso il nostro
OFFBEAT 7’s si era svolto a Mantova,
quest’anno invece si giochera il 27
maggio a Verona al Payanini Center, in quanto avevamo la necessita’ di puntare sulla qualita’ dell’impianto, puntando
su di una proposta di livello. E’ un
impianto sportivo ottimale, utilizzato anche dalla nazionali azzurre. e continua a migliorare nel tempo. Avremo a
disposizione splendidi campi da gioco in erba , un angolo fisioterapia, assistenza medica per
tutta la giriornata, area gym. Insomma è un impianto che come la priorità punta
sul il benessere dei giocatori .”
Francesco Brolis di anno in anno organizza questo torneo itinerante, spostando il campo da gioco in diverse zone geografiche del Paese.
“Siamo cinque
appassionati di rugby sevens – prosegue il coach meneghino - e ideologicamente nasce da una mia idea, in
quanto questo torneo si gioca tutti gli anni esattamente nella data del mio
compleanno, e con questo siamo giunti al decimo anno che l’organizzo. Per me è il mio bel regalo di compleanno! “
In campo seniores
maschili e femminile e juniores , provenienti da dovunque anche se la lista
delle squadre partecipante è ancora aperta, comunque saranno presenti il fior
fiore del rugby seven anche a livello internazionale con team spagnoli,
monegasche e tedesche.
“ Il bello del seven è che anche la squadra piu’ scarsa tecnicamente puo’ confrontarsi nelle eliminatorie con formazioni piu’ forti, ma poi alla fine anche le formazioni piu’ deboli tecnicamente possono confrontarsi con team al loro livello.”
Da tempo il Rugby
Seven’s soprattutto in questo periodo ha offerto eventi di spicco, anche a
livello italiano, ma cosa puo’ offrire questo modo di interpretare il gioco con
la palla ovale?
“Il sevens è uno sport particolare - dice appunto BROLIS - in quanto principalmente è diventato uno sport olimpico e per questo motivo dovrebbe esserci la necessità di promuoverlo sempre piu’, noi come Off beat seven facciamo parte di un gruppo inserito in un’altro formato da appassionati che organizzano simili tornei, e che in ogni modo si sono uniti sotto un cappello di un circuito italiano il quale vedrà la sua finale a Colorno, come successe appunto l’anno scorso. La FIR in realtà, giustamente o meno, il lavoro che porta avanti è mirato principalmente a portare avanti piu’ a livello giovanile, e da tempo questo impegno sta dando i suoi frutti. Ovviamente per tutti nascono anche piccoli problemi nell’organizzare questi tornei seven in quanto, per esempio, molte squadre sevens sono delle vere selezioni di amici che non giocano piu’ assieme, magari in altre lontane citta’.
Per molti rugbisti non vedono l’ora che
arrivino questi tornei per poter giocare insieme ai loro amici, ed il sevens è
una soluzione che puo’ risolvere almeno in parte il problema. A livello assicurativo non esiste alcun problema,
ma in realta le squadre di club fanno fatica a liberare contrattualmente i loro atleti i
quali proprio a fine maggio finiscono i loro impegni. In tutti i casi personalmente amo senza dubbio
di piu’ il classico rugby, pero’ il seven lo vedo come una vera e propria
costola del rugby che permette in modo piu’ diretto allo spettatore anche non
competente di avvicinarsi a questa attività sportiva con maggior interesse, e
quindi credo che il sevend sia un’ottima propaganda per il nostro sport.” (rr)
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