“PER ME È COME IN
SCENDERE IN CAMPO CON I RAGAZZI”
Domenica l’esordio
dell’Amatori Capoterra a Varese. Parla il presidente Andrea Cogoni, un passato
da giocatore ora il tifoso numero uno della sua squadra.
Quella
di domenica contro Varese in trasferta sarà la gara d’esordio stagionale
dell’Amatori Rugby Capoterra nel campionato di serie B 2022/2023, ma sarà anche
una giornata particolare per il presidente della società Andrea Cogoni. Una
data da ricordare per il numero uno del sodalizio di via Trento alla sua
“prima” stagionale in qualità proprio di massimo rappresentante della società.
Nato a
Capoterra 51 anni fa, un passato da giocatore di rugby e, da sempre innamorato
dello sport, della palla ovale in particolare e delle vicende dell’Amatori, a
fine giugno l’Assemblea elettiva dell’Amatori lo ha nominato presidente per il
triennio 2022-2025.
Con
lui una squadra di amici che fanno parte del Consiglio Direttivo, che fin da
subito ha cominciato a lavorare per la nuova stagione. Primo obbiettivo
l’allenatore e su quello il “gruppo” dirigente non ha avuto dubbi, richiamando
l’amico e tecnico argentino, Juan Manuel Queirolo.
Un
ritorno, visto che “Quichi” Queirolo a Capoterra ci era già stato, facendo bene
e portando la squadra dalla serie B alla A. Con lui anche giocatori e
l’entusiasmo che, pian pianino a fatto riavvicinare anche i tifosi.
Presidente
Cogoni, finalmente si parte. Quali sensazioni si provano in questa fase?
“La sensazione è sempre la stessa, per chi come me ha
avuto un passato da giocatore di rugby, è come scendere in campo con i ragazzi,
una bella sensazione mista alla consapevolezza che non si deve sbagliare
nulla”.
Il
gruppo è pronto per questa nuova avventura?
“I ragazzi ci sono, non sono ancora al top, in particolare
dal punto di vista della confidenza tra loro: Questo perché alcuni innesti sono
nuovi e ancora non sono entrati appieno nei meccanismi. Ma conto di avere in
campo una squadra agguerrita e pronta a dare il massimo. Del resto la
determinazione e la voglia di non arrendersi mai è sempre stata la
caratteristica del Capoterra”.
In definitiva che squadra è quella di quest’anno e, soprattutto cosa ci
si attende da questo gruppo?
“La squadra è molto affiatata e questo ha una valenza
importantissima. Fin da fine agosto si è allenata bene sotto l’attenta guida di
Juan Manuel Queirolo e la preparazione fisica di Sandro Floris e i ragazzi sono
molto carichi e non vedono l’ora di cominciare. Le attese sono dettate e
commisurate dalle squadre che ci troveremo di fronte. Conosciamo gli avversari,
ma anche loro, come noi, hanno fatto modifiche alle varie rose quindi molto
difficile conoscere cosa accadrà, l’unica cosa che la società si attende dai
ragazzi è che giochino al massimo delle loro qualità poi, come sempre il campo
ci dirà”.
Allenatore nuovo, tanti volti nuovi, la società, in estate ha fatto
degli sforzi importanti…
“Si, e siamo molto contenti delle scelte fatte. Queirolo
lo conoscevamo, il suo rientro in Argentina lo ha fatto crescere tantissimo,
speriamo di essere all’altezza, parlo del gruppo, di lavorare al cospetto di un
allenatore con queste qualità. Devo dire, da ex giocatore che, da come lavora
in palestra e sul campo, si intuisce subito che l’Amatori Capoterra ha a che
fare con un tecnico di altissima professionalità”.
La
società dicevamo…
“Anche la società ha avuto alcune modifiche, diciamo anche
importanti, tutti uomini che si conoscono da almeno 40 anni, praticamente da
bambini, questo ci permette di capire senza parlare: importantissimo quando si
lavora con ritmi alti. Gli sforzi fatti sono enormi, anche se credo che sono
solo un antipasto di quello che ci aspetta, le difficoltà maggiori sono dettate
dal fatto che la squadra e la società hanno un ritmo che non è direttamente
proporzionale alle risorse economiche che riusciamo a mettere in campo”.
Lanciamo
un allarme?
“Nessun allarme, la speranza è che la Regione riesca ad
integrare i fondi, viste le grandi difficoltà del momento”.
La
sensazione è che attorno a questo gruppo giovane, talentuoso e d’esperienza si
stia creando l’affetto dei tifosi che nelle ultime stagioni è venuto un po’ a
mancare. Una bella cosa in vista delle gare casalinghe?
“Confermo in pieno questa impressione. È vero, sono
ragazzi giovani, la cosa più bella è stata rivedere volti che rientrano da anni
di inattività, questo ci fa capire che stiamo andando nel giusto verso. Ragazzi
che si sono uniti alla squadra dei senatori Gabriele Ambus e Marcello Garau,
parlo di Fabrizio Ferrentino, Mariano Bousmina, Gianfranco Sainas, Gigi Geraci,
Malik…, e da ultimo l’instancabile e insostituibile Roberto Peddio che
quest’anno giocherà il suo ultimo campionato da agonista. Questi rientri
accostati all’attaccamento alla maglia, riempiono di gioia me e tutta la
società. Tutto questo, sono convinto, sono elementi che consentiranno di
rivedere sugli spalti dello stadio di Via Trento i nostri tifosi, che sono la
colonna portante della nostra squadra”.
Nessun commento:
Posta un commento