“Il rugby a Bologna”, l’evento di presentazione della stagione 2022/2023 del Bologna Rugby Club è stato la rappresentazione di un movimento in salute, forte numericamente e ancora di più nei programmi di sviluppo e affermazione su di un territorio in continua espansione.
Nel bellissimo teatro dei Magazzini generativi (MUG), l’hub dell’innovazione di Emil Banca di Bologna, la Società felsinea, nata poco più di un anno fa dall’unione delle due storiche società rugbistiche bolognesi – il Rugby Bologna 1928 e la Reno Rugby Bologna 1967 – ha mostrato a imprenditori e giornalisti i programmi per la stagione che inizierà domenica 9 ottobre con la prima di campionato di serie B.
Programmi
sportivi che vedranno protagoniste le squadre della grande famiglia del Bologna
Rugby Club, che oltre alle due società fondatrici, attivissime con il
minirugby, possono contare, sempre per i più giovani, anche della
collaborazione diretta a San Lazzaro di Savena (Bo) della Fortitudo Rugby Bologna con
la Polisportiva Paolo Poggi e
della Polisportiva Valsamoggia a
Castelletto di Serravalle (Bo). A queste, si aggiungono “I Balanzoni”,
squadra che ha nel touch rugby la propria anima, e il Giallo Dozza Bologna Rugby,
la squadra composta dai detenuti del Carcere di Bologna della Dozza, società
fondata e gestita da dirigenti e tecnici del Bologna Rugby Club.
Un
movimento che conta ad oggi più di 500 tesserati e con la prospettiva di
arrivare presto alla soglia dei 600, visti i repentini incrementi di questo
inizio di stagione specie tra i più piccoli.
Numeri di tutto rispetto che fanno del movimento bolognese una delle realtà più
grandi d’Italia, in un momento di grande crisi che in questi due ultimi anni di
pandemia ha costretto diverse società a ridurre l’attività e a ritirarsi dai
campionati.
Quest’anno il Bologna Rugby Club, con le società partner, metterà in campo ben 24 squadre:
quattro seniores; una Under 19, una Under 17, due Under 15, quattro Under 13,
quattro Under 11, quattro Under 9 e quattro Under 7/5.
Numerosi gli interventi nel corso
dell’evento.
In
apertura gli onori di casa di Daniele Ravaglia, direttore generale di Emil
Banca, main sponsor del Bologna Rugby Club, che ha ricordato la decennale
collaborazione tra Emil Banca e Bologna Rugby. “In questi anni abbiamo fatto un percorso straordinario, squadre
come il Bologna danno forza, entusiasmo, ricordo quando insieme decidemmo di
fondare Giallo Dozza – esperienza bellissima – oppure l‘energia dei più giovani
in occasione del recente Torneo “Due Città Emil Banca” a Piacenza. Sui ragazzi
puntiamo molto, tant’è che il prossimo 16 ottobre premieremo i più meritevoli
del Bologna Rugby che nella stagione scorsa hanno avuto risultati eccellenti a
scuola e nello sport “. Ravaglia, confermando il sostegno di
Emil Banca alla Società e ha chiuso con: “siamo una bella squadra, Bologna non è grande non solo per il
basket, ma anche per il rugby e, citando il Comune, insieme faremo grandi cose”.
Il
presidente del Bologna Rugby Club Francesco Paolini ha affermato che “la presenza e il sostegno di
Emil Banca è fondamentale per il Bologna, di estremo valore, e per questo
ringrazio Daniele Ravaglia per l’amicizia dimostrata e per le tante belle
iniziative che abbiamo fatto insieme e che faremo”. Paolini ha poi
ringraziato i tanti ospiti della serata, amministratori pubblici, dirigenti di
società sportive, aziende e imprenditori che hanno accompagnato fin dall’inizio
l’avventura del Bologna Rugby, a partire da Macron, Illumia e la stessa Emil Banca.
Dopo
l’intervento sul “Perché rugby” di Carlo Castagnola, Senior advisor del Bologna Rugby
Club, che ha motivato la platea con “noi che con i valori del rugby siamo cresciuti e vissuto, abbiamo
l’impellenza di restituire quello che il rugby ci ha dato, la necessità di
sostenere i più giovani che si avvicinano alla vita e al rugby. Ogni singolo
ragazzo è unico, un patrimonio da preservare“, è intervenuto Lucio Bini, vicepresidente del
Bologna Rugby Club, che ha illustrato la Società e la diffusione sul territorio
bolognese delle società partner. “la famiglia del Bologna Rugby Club è una realtà che insieme ha
oggi 519 tesserati, in crescita, e un Centro sportivo come il “Bonori”
dove svolgiamo attività ludico-sportive che vanno oltre al rugby. Un
Centro che cerchiamo di far crescere passo dopo passo e che per il quale
abbiamo presentato un progetto di riqualificazione, che a causa della pandemia
ha avuto rallentamenti e modifiche ma che ci auguriamo – con
il sostegno del Comune – di rendere presto operativo”.
L’assessora
allo Sport e Bilancio del Comune di Bologna Roberta Li Calzi, a proposito, ha ricordato il
legame personale con il Centro “Bonori”, dove sportivamente è cresciuta “il Centro Bonori è per me una
sfida di questo mandato e ha valore sì istituzionale ma anche
personale, umano. Sappiamo che il Bonori ha bisogno di una
riqualificazione. Intanto – in concreto – abbiamo candidato e ottenuto il sì da
parte del Ministero per il rifacimento della palestra del Centro in
uno dei tre bandi del PNNR presentati dal Comune. Un intervento non legato
esclusivamente al rugby ma che contribuisce a valorizzare la Club
House e l’intera struttura. E poi è chiaro che se il Comune punta sul
Centro con risorse europee, lo farà anche con proprie risorse. Dal primo gennaio
del 2023 il Comune potrà assegnare direttamente la gestione del
Centro in funzione degli investimenti che le Società
gestrici propongono, aprendo la possibilità di aiuti da parte di
aziende, della Federazione e di quanti insieme al Comune vogliano investire
sull’impianto. Gli sportivi bolognesi hanno bisogno di stare in un luogo
bello, il benessere sportivo è fondamentale per le atlete e gli atleti che
frequentano e frequenteranno il Centro”.
Dopo
un saluto ad Ester Balassini,
olimpionica del lancio del martello, presente in sala in quanto mamma di due
ragazzi rugbisti è intervenuto Matteo Carassiti, partner di Illumia e Ceo di
E-Wide, nuovo presidente del Giallo Dozza Bologna Rugby, che ha parlato
dell’esperienza della squadra composta dai detenuti del carcere della Dozza: “fare rugby all’interno di un
carcere, vuol dire adattare una serie di regole, processi, tempi, spazi non
usuali, e su questo la direzione carceraria ci ha dato sempre supporto,
consapevole dell’importanza del progetto. Con il rugby vogliamo dare una
possibilità a persone che hanno sbagliato, ma che una certa
dimensione di socialità, di relazioni e anche di gratuità, non l’hanno mai
vissuta. E’ fondamentale creare un percorso che abbia una continuità, che
dia un futuro a fine pena a queste persone e l’opportunità di impostare la
vita in maniera diversa. Un numero su tutto: mediamente il tasso di recidiva
per gli ex detenuti varia tra il 70 all’80%, cioè torna a delinquere quasi
sempre, mentre tra i detenuti che alla Dozza hanno giocato a rugby in
questi anni, e sono tornati in libertà, il tasso di recidiva è
crollato sotto il 5%”.
Raffaele
Capone, vicepresidente
del Bologna Rugby Club, ha ricordato la recente unione tra Rugby Bologna 1928 e
Reno Rugby Bologna, preparata e portata a termine in un periodo difficile come
quello della pandemia ma che superando diffidenze ed ostacoli è stata
estremamente positiva. “Ci siamo uniti in una nuova
società sportiva, mantenendo la storicità delle due società d’origine –
entrambe impegnate oggi nel minirugby e nella crescita dei più giovani –
rinvigorendo il movimento rugbistico bolognese con una progettualità
importante dal punto di vista agonistico e non solo. Con il direttore sportivo
e head coach Francesco Brolis abbiamo la possibilità di far crescere
tecnicamente i ragazzi fin dl minirugby, instaurando un rapporto
continuo tra loro e gli educatori e allenatori”.
Infine
la chiusura dell’evento con la presentazione delle nuove maglie, con il Ceo di
Macron Gianluca Pavanello,
che ha ricordato la storia dell’azienda bolognese, ormai leader mondiale
dell’abbigliamento sportivo, partita da un piccolo negozio a Bologna.
Un’azienda che oggi fattura quasi 200 milioni di Euro e fornisce tra l’altro le
divise da gioco per le più importanti nazionali e club di calcio, basket,
baseball, pallamano e rugby. “Siamo
appassionati di sport e siamo appassionati di rugby, una disciplina nella quale
siamo entrati “relativamente tardi” (nel 2007) ma per la quale ora siamo
probabilmente il brand tecnico più importante al mondo. Tra i primi in
assoluto, proprio il Bologna Rugby, prima ancora di associare Macron alla
nazionale italiana”.
A
svelare le nuove maglie della Prima
squadra, Ester Balassini e Daniele Ravaglia, che sollevando i
drappi che le coprivano hanno mostrato al pubblico le due nuove divise:
pantaloncini bianchi per entrambe e sul davanti il santuario di San Luca. Il
retro cambia, con i portici di Bologna sulla casacca blu e il “Gigante”, ovvero
la statua del Nettuno, su quelle bianche.
Finale della serata la foto di gruppo
di tutti gli atleti, con le nuove maglie, insieme ai ragazzi delle giovanili e
del minirugby.
Il debutto in campionato sarà domenica 9 ottobre a San Benedetto del Tronto,
con la neopromossa Unione Rugby San Benedetto
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