venerdì 4 febbraio 2022

RUGBY VENJULIA TRIESTE - Il triestino Sergio Kelemenic in forza al Comitato Friulano!

 

L'esperienza di Kelemenic al servizio del Comitato Fvg

Autore: Marco Bernobich.

Sergio Kelemenic: triestino, classe 1970, già scudettato da atleta con la Benetton e in finale scudetto con le Red Panthers trevigiane da allenatore, è stato nominato dal Comitato Fvg della palla ovale come tecnico di sostegno per il progetto Under 17 d’interesse regionale e figura di supporto ai club nell’attività specifica degli avanti.

Parliamo di mischia chiusa e touche?

Sì, e non solo: una grande attenzione va prestata ai movimenti senza palla, e cioè al dove sono e cosa devo fare. Se consideriamo una statistica sintetica, giocando 70’, la media di possesso palla è di 2 minuti a persona. Si deve quindi lavorare sempre in maniera organica, a livello di squadra, per evitare il rischio di diventare prevedibili e quindi poco efficaci. In tal senso risulta molto utile la capacità di nascondere le attenzioni e “ingannare”, sportivamente parlando, le aspettative dell’avversario.


Riguardo la struttura degli allenamenti, c’è differenza tra quelli del singolo club e quelli svolti a livello regionale?

Nel progetto federale in atto si può operare focalizzandosi su singoli skill, mentre a livello di singole società bisogna lavorare sempre su tutti gli aspetti. Inoltre, sempre a livello di club, bisogna fare i conti con le assenze ai singoli allenamenti, che quindi vanno volta per volta rimodellati in corso d’opera.

Qual è lo stato dell’arte in Friuli Venezia Giulia?

Gennaio è stato un mese di stop per le nostre attività federali, ora siamo pronti alla ripartenza, e in regione ci sono buone risorse. Abbiamo un notevole margine di miglioramento e molta carne al fuoco. C’è una crescita evidente anche in virtù delle nuove iniziative della Federazione nazionale, come i nuovi poli creati e le società tutor, nonché grazie alla collaborazione con il Comitato del Veneto. Per quel che riguarda gli Under 17, oltre alla dozzina attualmente di interesse regionale, da febbraio inizieremo anche a concentrarci sui 2006, per portare il gruppo a 28 elementi e lavorare con loro nella maniera più completa possibile.

E’ più importante allenare gli skill tecnici o il lato mentale?

Entrambi gli aspetti sono importanti. La parola chiave, per me, è “attitudine”. Venire all'allenamento, ascoltare, voler crescere, mettendo da parte la propria individualità in funzione dell’interesse del gruppo. Non solo per diventare un campione, come atleta, ma anche perché in uno sport di squadra, non basta il top-player: è l’intero sistema a dover evolversi. Quasi a escludere l’ego dei singoli a favore dell’ego del team, che alla lunga fa la differenza.

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