Da ormai un anno il tremendo CORONAVIRUS ha creato enormi problemi sanitari, con un numero incredibile di ricoveri ospedalieri e decessi, sollevando ulteriori enormi danni a livello socio/economico.
Anche il mondo dello sport ha subito un contraccolpo del tutto inaspettato, ed ovviamente anche il rugby è stato costretto a fermare le proprie attività per lungo tempo. Nel nostro Paese la ripartenza inizialmente ha stentato a prendere vigore e, nonostante qualche partita rinviata, la Peroni Top 10 ha potuto gradualmente scendere in campo. Certo sono ancora fermi tutti gli altri Campionati Nazionali e Regionali, attività giovanili comprese, ma la voglia di ripresentarsi in campo da parte dei club è sempre piu’ in crescendo..
“Anche la Partenope Napoli ovviamente si è dovuta fermare – ammette MARCOS REYNA (foto sopra) , D.T. del club campano – ed attualmente i problema del rientro in campo è maggiormente sentito dalla squadra seniores. Troppi dubbi rimangono ancora, troppe incertezze sul prosieguo delle attività, anche se la voglia di rimettersi in gioco è sempre presente. L’entusiasmo degli atleti è grande e ci auguiriamo dunque di ricevere nuovi spiragli, supportati nel ricevere migliori notizie a livello sanitario.
Le notizie maggiormente confortanti giungono dal settore giovanile dove soprattutto dalle classi del minirugby agli Under 16 i numeri delle presenze sono veramente confortanti. Purtroppo viviamo sempre nell’incertezza, nei dubbi sul futuro del nostro sport, e comunque da questa settimana abbiamo iniziato ad allenarci sul campo per due serate, dalla settimana prossima cominceremo gli impegni anche in palestra. Abbiamo bisogno di rientrare in campo, questo è fondamentale. Durante la prima quarantena ci eravamo organizzati a dovere utilizzando i contatti on line, ma a lungo andare diventa sempre piu’ difficile proseguire in questo modo.
Ora sono impegnato a creare un altro piano di lavoro con una applicazione dove saranno collegati tutti i ragazzi che presenteranno lavori tecnici e personali e di palestra, cercando di stimolare ulteriormente l’imminente approccio ai nuovi allenamenti con contatto, quello che ci è mancato in questo lungo periodo.” (rr)
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