La data del 1 febbraio 2021 si fa sempre piu’ vicina, e proprio da quel giorno i club del rugby nazionale potranno allenarsi con il classico metodo del contatto, ad oggi ancora proibito da un DPCM del 14 gennaio scorso.
(in foto Alejandro Eschoyez all'arrivo nel club sardo)
Anche in Sardegna è molto atteso questo momento, ed a Capoterra ( Cabuderra ), team che con la squadra seniores gareggerà nel futuro Campionato Nazionale di Serie B, si aspettava con impazienza che questa situazione si definisse al meglio.
(Eschoyez in panchina by Foto AngeloPicchetti)
ALEJANDRO ESCHOYEZ, allenatore della formazione isolana, logicamente ha accolto con soddisfazione questa notizia!
“ In Sardegna il COVID
19 non ci ha colpito in modo così deleterio, come invece è successo nel resto
dell’Italia – ammette lo stesso coach argentino, ormai da anni nel nostro Paese
– quindi quando è stato possibile ci siamo allenati sempre in modo continuo,
anche senza utilizzare gli spogliatoi, e merito principale forse sarà stato il
bel clima isolano. Già nei mesi di aprile e maggio, quando gli impianti
sportivi erano appunto chiusi per COVID, avevamo potuto allenarci sia in
spiaggia che nelle colline limitrofe. Dall’arrivo di questa pandemia in seno
alla nostra squadra non abbiamo avuto nemmeno un atleta contagiato dal
maledetto virus, pertanto possiamo ritenerci molto fortunati. La nostra Società
comunque ha portato avanti l’impegno sanitario in modo perfetto organizzano dei
test sierologici, questo sia per la prima squadra, ma anche per i ragazzi del
settore giovanile. “
(in foto dal test amichevole fra Alghero e Capoterra)
Certo per chi aveva programmato dei progetti tecnici di un certo impegno, come aveva ideato proprio l’Amatori Capoterra, questa interruzione ha senza dubbio creato notevoli disagi!
“ Con questo nuovo progetto nonostante queste lunghe pause e sospensioni – prosegue ESCHOYEZ – siamo riusciti a modificare radicalmente le basi e la cultura in seno alla prima squadra, tanto che mia intenzione era quella addirittura di presentare in campo anche una seconda squadra.
Come si fece anni fa a Recco, quando ero trainer nel team ligure, vorremmo creare un’altra squadra che possa anche disputare un eventuale torneo regionale. Purtroppo questa pandemia ha penalizzato soprattutto il settore giovanile, ed un certo numero di ragazzi attualmente si sono allontanati dal rugby giocato. Sappiamo bene che il rugby in Italia vive molto sulla promozione che si porta avanti nelle scuole, e credo purtroppo che per un certo periodo non potremo piu’ lavorare con questi istituti. Si dovrà trovare nuove metodologie per avvicinare i giovani alla palla ovale, e anche nel nostro progetto era presente questa iniziativa. Ora comunque abbiamo assoluto bisogno di scendere in campo, di giocare, questo anche in ragione dei contributi dei vari sponsor che sempre ci hanno sostenuto. Avremo necessità magari di qualche iniziativa anche a livello regionale per portare avanti i nostri impegni agonistici. “
(Eschoyez in Argentina nello staff tecnico cordobese)
Alejandro Eschoyez, cresciuto tecnicamente da giocatore a Cordoba, dove rimase sino al 1995 per emigrare poi in Francia difendendo i colori del Chateaurenardais in Fèdèral 1, e dopo due anni in A/2 con l’Amatori Catania, ha giocato nuovamente oltralpe nel Cavaillon. Dopo il ritorno a Catania ed a Piacenza ecco l’importante impegno di Recco dal 2002 al 2009. L’esperienza come tecnico l’ha ottenuta collaborando con Amatori Catania, la Pro Recco, il Rugby Napoli ed il CUS Torino. Fra i palmares ottenuti in Argentina il titolo U19 (1990), U21 ( 1993) e lo scudetto senior nel 1995 e 1996. Eschoyez ha tre figli tutti rugbisti tesserati Capoterra, ed una figlia di 15 anni atleta nell’hockey su prato nel club dell’Amsicora.
Noi ricordiamo il tecnico argentino per l’importante lavoro nelle giovanili portato avanti a Recco, che senza dubbio ha ricevuto larghi consensi: “ Certo furono bei tempi in riviera, nel Golfo Paradiso – replica lo stesso – quando con Davide Idda, Leandro Barisone, Claudio Ceppolino, Sebastian Quiroga si lavorava con impegno e serenità sfornando nel tempo veri campioni del rugby come per esempio Gregorio, Apperley, Quintieri, Ciotoli, Barisone, i due Romano. Grandi ricordi dall’esperienza di Recco grazie anche a Roberto Besio, per la professionalità dirigenziale espressa, e dai dettami tecnici offerti dal tecnico regionale ligure di quel periodo, il prof. Felice Bisio. “ (rr)
Nessun commento:
Posta un commento