Nonostante l’impegno, le attese, l’entusiasmo, l’aggravarsi del quadro epidemiologico ha nuovamente placcato il nostro Paese, con tutte le annesse contingenze e restrizioni purtroppo ben note:
(in foto un momento dei test sierologici effettuati dal club calabrese al campo Mazzuca)
la tutela della salute dei tesserati biancorossi, assieme a
quello che per noi rugbisti è un valore fondante, il rispetto delle regole, ci
impone di prenderci una pausa, sospendendo ogni attività ovale per almeno due
settimane. Al dispiacere dei ragazzi che, ligi al dovere, muniti di mascherina,
igienizzante e buonsenso, hanno frequentato il campo “Mazzuca” di Rende
praticando il proprio amato sport in sicurezza, rispondiamo con un sorriso e la
ferma convinzione si tratti solo di una nuvola, carica di pioggia ma
passeggera, dalle difficoltà nascono le mete più belle, perché bramate e
inseguite con ancor più energia e determinazione. Nel frattempo la laboriosa
fucina creativa del Rugby Rende non arresta i suoi lavori, trasformando questo
periodo, come già accaduto nel corso del primo lockdown, in occasione di
arricchimento per i singoli e per il collettivo.
Si continua infatti a
sviluppare il ramo della formazione: grazie al supporto della Didattica FIR
validi elementi del Club avevano già intrapreso la carriera di allenatore nelle
scorse settimane, frequentando il corso di Livello 1 Bambini - è il caso di
Niccolò Guido, Carmelino Foti e Luciano Brogno (foto ) - e quello di Livello 2
Adolescenti - al quale ha partecipato Simone Cannataro -, ma tanti altri hanno
espresso la volontà di seguire le orme dei compagni, fra questi Elia Siciliano,
Jonathan Zambrano, Alfredo Parise, Daniele Almagno, mentre Luciano Brogno
prenderà parte, a partire da metà novembre, al corso per Preparatori Fisici.
L’accrescimento delle competenze individuali contribuirà alla costituzione di
uno Staff Tecnico di più ampio respiro, la cui immediata ricaduta sarà una
offerta formativa meglio articolata e più variegata per i tanti piccoli atleti
in erba che hanno scelto di frequentare i corsi di rugby della società
calabrese.
Dal punto di vista strutturale, invece, i progetti all’orizzonte
prevedono di metter mano all’impianto sportivo, apportando ammodernamenti ove
necessario, affinché il rientro in campo possa essere non solo divertente e
costruttivo, ma anche confortevole e sicuro. Un ulteriore esborso economico,
questo, che graverà sulle casse biancorosse, un sacrificio che la Dirigenza del
Rugby Rende ritiene però passaggio fondamentale, perché se è vero che il rugby
è una vera e propria palestra dell’anima che trasmette encomiabili valori, è
altrettanto vero che in un ambiente accogliente e ben curato si vive meglio e
ci si rallegra senza pensieri.
Malgrado le notevoli problematicità, l’auspicio
è che tutti i calabresi possano attenersi alle disposizioni del DPCM del
3.11.2020, sì da poterci presto gettare alle spalle questo brutto momento e
ritornare in piena attività.
(Valentina Corrado)
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