Claudio Bucci è un tallonatore della Corgom Seniores
Rugby Corato, ha 21 anni, la folta barba che svolazza quando gioca ed è alto
170 cm per 96 kili. In gergo rugbistico, è quello che chiamano ‘bussolotto’,
anche se non dà l’impressione di essere tozzo, goffo o impacciato quando scende
in campo. Il suo modo di correre è in un certo senso iconico, per via della
falcata naturalmente piuttosto ridotta, il che può contribuire a creare
un’immagine caratteristica del giocatore.
Nella stagione 2017/2018, la prima nella squadra
Corgom Seniores Rugby Corato, Bucci a suon di buone prestazioni ha rapidamente
conquistato sostenitori e tesserati della Rugby Corato ASD. In sette presenze,
due da titolare, il tallonatore oltre a prendere confidenza con lancio in touch
e tallonaggio in mischia ordinata, ha messo in mostra una predilezione per le
corse palla in mano nel gioco aperto, dimostrando di interpretare il suo ruolo
in maniera fantasiosa e, in generale, poter essere un giocatore in grado di
competere in un campionato agonistico come la C2, nonostante la statura.
All’inizio della sua carriera, presentatosi al campo
da neofita, non tutti la pensavano in questo modo: “Alcuni mi guardavano come
se fossi troppo piccolo – ha detto Bucci recentemente – percepivo perplessità verso
il mio voler giocare in mischia, agli inizi ho pensato di combattere una
battaglia persa”.
Una dimensione quella del giocatore di mischia,
secondo Bucci, dove la cultura impone la ricerca di giocatori che compongano un
pack molto fisico e potente, caratteristiche che si scontrano con l’agilità e
la tecnica di Bucci.
“Mi è arrivato un suggerimento, mi è stato detto
«penso tu sia troppo piccolo, puoi cominciare ad andare in palestra o tornare
tra un anno». Ero sotto un regime rigido per diventare il più grosso possibile,
ho messo su tutto il peso che potevo, al punto che non ero più in grado di
giocare nello spazio come volevo”.
Considerando la sua esperienza e i suggerimenti
ricevuti, dunque, Claudio Bucci sa bene cosa rispondere ai ragazzi di 15-16
anni che gli chiedono come fare per mettere su il maggior peso possibile a
quell’età: “Sono convinto del fatto che, se sei abbastanza bravo, arriverai da
qualche parte. Il peso viene dopo. Non penso che i ragazzi debbano andare a
spaccare la palestra”.
Quello di Claudio Bucci è un discorso ripreso da molti
addetti ai lavori negli ultimi anni, preoccupati per lo sviluppo fisico troppo
precoce da parte dei giocatori. Ma il discorso si può estendere a tutto il
mondo ovale: tra le squadre seniores si intravede qualche inversione di
tendenza, con maggiori preferenze verso giocatori tecnici, rapidi e abili nel
giocare a rugby, ma forse siamo solo all’inizio.


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