Si è da poco conclusa la quinta
edizione del Rugby Camp di Gottasecca, al quale hanno partecipato una
trentina di giocatori, provenienti dall’area savonese, tutti compresi tra gli otto
ed ì tredici anni, nel magnifico scenario del paesino langarolo, incastrato
sulle colline a quasi ottocento metri di quota.
I giocatori, divisi per
gruppi di lavoro, secondo la logica del livello di
competenze tecnico/attitudinali, hanno affrontato due allenamenti
giornalieri, uno di preparazione fisica ed uno di skills individuali, quali il
saper correre e schivare gli avversari con il pallone tra le mani, l’abilità di
recuperare, ricevere o passare il pallone e quella di calciarlo in maniera
appropriata.
Oltre all’attività
tecnica, tantissimo Touch, Net Rugby e Ultimate Frisbee, una disciplina in
cui l’obiettivo è il segnare la meta, ma senza alcun contatto fisico e con il
frisbee, al fine di sviluppare, il più possibile, le abilità polivalenti dei
giocatori, senza ricorrere ad una specializzazione precoce.
Il liet motiv del
Camp, come in ogni altra edizione, è stato il gioco e la competizione
sviluppatasi tra le due squadre, in cui sono stati divisi i giocatori e
che si sono sfidate, durante tutta la settimana, in attività di ogni genere,
come il Night Orieteering (Orientamento nei boschi, in notturna, con luci e
mappe) o gare di tuffi in piscina e quest’anno anche una attività di
pallone elastico, promossa dalla Polisportiva di Gottasecca.
Tra gli adulti, presenti al
Camp, insieme ai ragazzi, Alessandra, Giorgia e Sabrina che hanno garantito
l’eccellente funzionamento delle cucine, mentre Jennifer Piras (studente in
Scienze Motorie ed Allenatrice Primo Livello FIR) si è occupata della
realizzazione di sessioni specifiche di preparazione fisica. Presenti per una
giornata anche Anabelle Piras e Sara Essaber, membri dello Staff tecnico,
insieme ad Ulisse Becher.
La prossima edizione del
Camp di Gottasecca, quella del 2019, che si svolgerà l’ultima settimana di
luglio, sarà aperta anche a giocatori tesserati di altri club, per rendere
il confronto e l’esperienza, ancora più interessanti.
(le foto sono di Massimo Bertolotto)
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