( intervista con Facundo
Panceyra Garrido)
Classe 1990, Facundo e' arrivato dalla Francia in questi giorni.
Centro, ha una lunga esperienza nella nazionale Seven argentina.
La nostra Annapaola Appiani lo ha intervistato.
La nostra Annapaola Appiani lo ha intervistato.
1. Cosa ti ha
convinto ad accettare la proposta di Calvisano?
(( So che
Calvisano è uno dei maggiori club italiani, quindi ho accettato volentieri la
proposta. Oltretutto ho buoni rapporti con Juan Novillo, che era in questa
squadra prima di me. Mi ha dato dei pareri molto positivi ed anche grazie a lui
che ho deciso di seguire questa strada))
2. Parlando
del progetto tecnico del Calvisano, cosa ti è piaciuto di più?
(( Sicuramente
l’ambizione di raggiungere il primo posto nel campionato mi ha spronato a
venire. Abbiamo una rosa di giocatori molto ricca e di buon livello; tutte
caratteristiche del club che mi hanno convinto))
(Nella foto Facundo Garrido)
3. Quali sono
i tratti salienti del tuo percorso sportivo fino ad ora?
(( Ho giocato
nella nazionale Seven argentina dal 2011 al 2015. Le ultime due stagione le ho
giocate in Francia nel ProD2 a Soyaux-Angouleme ed ora sono qui))
4. Che
impressione hai avuto dal team in questi pochi giorni ?
(( Il gruppo
dei giocatori mi piace molto, sono tutti bravissime persone. Lo staff tecnico è
stato molto accogliente, mi hanno spiegato subito le giocate e gli aspetti più
pratici dell’essere parte di questo club; la casa e l’auto che mi han dato sono
perfette. Penso che mi ambienterò molto rapidamente e soprattutto spero di entrare
in campo il prima possibile))
SIMONE
E' TORNATO DAL SEVEN DI HARPENDEN CON 5 METE FATTE CON LA NAZIONALE DI ANDY
VILK.
(intervista con Simone Balocchi)
(intervista con Simone Balocchi)
1. In quali delle partite sei sceso in campo e quante
mete hai segnato?
(( Il torneo si è svolto tutto in una sola giornata, di conseguenza sono state
6 le partite giocate, 3 di girone e 3 di fasi finali. Sono sceso in campo in
tutte e 6 le partite, come tutti gli altri ragazzi, Andy ci ha fatto fare a
tutti minutaggio, e ho segnato in totale 5 mete, di cui due in finale))
2. Chiaramente si è trattato di un torneo non del
livello del circuito europeo e vi è servito per allenarvi, che tipo di
avversari avete trovato?
((Certamente le squadre non erano a livello di quelle
che incontreremo al GPS la prossima settimana. Specialmente le prime 3 partite
sono state semplici. Nelle fasi finali si è alzato un po' il livello, abbiamo
infatti incontrato una squadra completamente di giocatori fijiani, una squadra
a chiamata della marina inglese, in cui c'erano alcuni elementi che hanno
partecipato ad eventi internazionali, e in finale gli assassin's 7, composta da
giocatori della nazionale svedese e qualche rinforzo isolano))
3. Hai notato, nella squadra, un miglioramento della
qualità del gioco e dell'intesa?
(( Il fatto che il torneo fosse in crescendo come
livello penso sia stata una cosa studiata da parte di Andy Vilk, eravamo un
gruppo '' nuovo '' formata da gente esperta, come Andrea Trotta e Mattia
D'anna, atleti che invece erano anni che non partecipavano ad eventi
internazionali con la maglia della nazionale e altri ancora che erano alla
prima convocazione, di cui due non ancora diciottenni.
Ci è servito per rispolverare cosa volesse dire giocare Seven dopo le settimane
di preparazione con il 15.
Non ci sono state richieste grandi prestazioni dal punto di vista tecnico,
tranne i fondamenti del 7's e tanto sacrificio. Sotto questo aspetto ci siamo
comportati molto bene, di partita in partita il livello di attacco è difesa e'
cresciuto sempre di più. Il gruppo ha risposto molto bene nonostante la
difficoltà di giocare 6 partite in un giorno e il tempo molto londinese che ci
ha coccolato dall'inizio alla fine del torneo, di certo noi italiani ad agosto
lo soffriamo un po'))
4. Tu, che giudizio dai della tua prestazione e,
inoltre, il Seven ti diverte e ti piace o lo giochi solo perché ti
"tocca"?
(( Mi ritengo soddisfatto della mia prestazione
personale. Era da un po' che non giocavo a 7, quest'estate tra emergenti e
preparazione non sono riuscito a dedicare molto tempo al seven, tuttavia mi
sono sentito abbastanza confidente nonostante il ruolo da pilone /tallonatore
che non sono abituato a fare. Il Seven è una disciplina molto interessante, che
personalmente apprezzo molto e mi diverte giocarlo. Ti mette veramente a dura
prova fisicamente e mentalmente, ed è sempre una sfida. Serve molto anche per
il 15, quando si rientra ad allenarsi con la squadra ci si sente molto meno in
affanno e più reattivi rispetto al solito.
Andy è da sempre stato chiaro, nessuno obbliga nessuno a giocare a Seven o a
partecipare ai raduni.
E' lui il primo a sapere che tanti giocatori oltre al campionato hanno altro da
fare, come può essere ad esempio l'università, e chiede sempre la disponibilità
dei giocatori prima di procedere con le convocazioni. Come è consapevole che
tanti giocatori, pur ammirando il Seven, non sono disposti a giocarci. E
comunque una variante del rugby che noi conosciamo, per farla da giocatore è
necessario che sia apprezzata sotto ogni punto di vista! ))
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