martedì 14 giugno 2016

IL CENTRO DI FORMAZIONE DI RECCO, dopo una logica pausa tecnica, ripartirà entro fine mese, ed alla guida logicamente ci sarà sempre ALESSANDRO BOTTINO, a disposizione dei ragazzi Under 16 dei club liguri.

“ A dire il vero mercoledi’ 22 giugno porteremo avanti un importante discorso con i giocatori d’interesse nazionale ammette SANCHO BOTTINO quei ragazzi che quest’anno dovranno prepararsi per le eventuali convocazioni nelle rispettive nazionali per i tour estivi in Irlanda e Sud Africa. Per loro è previsto solo un lavoro atletico. Per quanto riguarda gli altri giovani, invece, cominceremo gli allenamenti da lunedì 27 giugno, con un unico appuntamento al giorno teoricamente dalle 9,30 alle 11,00, questo per evitare di giocare sull’erba sintetica surriscaldata dal sole del mezzodì.”
Il Centro di Formazione di Recco, durante questa estate, dovrebbe essere attivo per quattro settimane, ed oltre a Alessandro Bottino ci saranno anche Gian Luca Sandri e Diego Galli.


“ Quattro o tre settimane conferma SANCHO staremo a vedere, poi ci saranno le meritate vacanze. Intanto durante queste settimane studieremo le basi tecniche e tattiche per la stagione successiva, poi quando ci si ritroverà a settembre ci si ritroverà avremo di fronte degli atleti già pronti a portare avanti la costruzione del giocatore – intelligente – che ha già abbastanza recepito e si addentrato nella materia. Sia Sandri che Galli saranno ancora al CdF di Recco, del resto entrambi hanno dimostrato di aver ottenuto importanti risultati nei loro rispettivi club. Per la Federugby anche questo è un investimento, del resto io ho già 50 anni, e bisogna anche puntare al futuro in tempo utile, e questo non solo riguardo agli atleti.”
Dai Centri di Formazione sono transitati tanti bravi atleti, alcuni hanno anche fatto una certa strada, dimostrando di possedere doti tecniche di rilievo.

“Stefano Romagnoli, Responsabile dei CdF delle nostre zone afferma ALESSANDRO BOTTINO ha voluto nuovamente ribadire che i CdF non fanno attività agonistica, sono impostati per fare qualche allenamento in piu’, e non come erroneamente tanti pensano, i CdF non sono l’anticamera delle attività giovanili nazionali. E io posso confermare che solo attraverso una seria motivazione un ragazzo normalmente impegnato nei CdF arriva alla nazionale. E’ un lavoro da fare insieme tra i ragazzi, le famiglie, i club e la Federugby. Ci vogliono le giuste motivazioni, ed in merito a questo è fondamentale che un ragazzo impegnato nei CdF è obbligato a portare avanti in modo ottimale anche il suo impegno da studente. I ragazzi devono avere le opportunità per migliorare – continua BOTTINO - ma non si puo’ pensare di vivere di solo rugby. Abbiamo avuto anche tanti esempi di atleti di alto livello, in grado di essere riusciti a completare un importante percorso da studente. Il rugby ripeto non è una professione è uno sport! Forse solo una ventina di persone riesce a vivere di rugby, e pensare di inseririsi in una così stretta èlite è vera follìa. Bravo chi ci riesce, ovviamente, ma lo scopo dei CdF è anche quello di far capire a questi ragazzi l’importanza di doversi organizzare la propria vita, e contemporaneamente giocando a rugby.”


“ Allenamenti estivi tutti al campo Carlo Androne di Recco – prosegue il coach genovese – poi da settembre sono previsti un allenamento a Recco, uno al Carlini di Genova, ed il terzo si farà direttamente nei vari club. Del resto vogliamo seguire le direttive del presidente FIR Alfredo Gavazzi, e questo non per servilismo, in quanto il futuro dei CdF è itinerante, allora dobbiamo essere pronti ad anticipare queste volontà, cio’ per funzionalità, e così avremo anche anticipato i tempi, e al momento della ufficializzazione avremo già eseguito il rodaggio.”
Soprattutto la Nazionale Maggiore negli ultimi tempi, al di la del recente test con gli argentini, sembra proprio che gli Azzurri non riescano a tenere campo per tutti gli ottanta minuti di gioco!
“ Con le selezioni giovanili non è così – dice BOTTINO -  già negli ultimi due anni siamo riusciti con le nostre nazionali giovanili a gareggiare alla pari con formazioni molto piu’ quotate della nostra, tanto che siamo anche riuscii a primeggiare sul Galles. Ritengo che il proble principale rimane nel passaggio successivo. Un atleta di diciannove anni che normalmente viene utilizzato pochi scampoli di partita nel Campionato di Eccellenza, non potrà mai gareggiare alla pari con avversari di pari età che invece hanno preso parte normalmente alla Premiership. E’ un confronto impari, il nostro ragazzi non puo’ avere testa ne gambe per pareggiare i conti. Ci vuole piu’ coraggio per far giocare i nostri atleti. “

Non pochi sono i ragazzi che sono usciti dalle attività accedemiche e dei Centri che poi hanno partecipato in modo molto proficuo ai tornei di Serie A, tra i quali vedi i vari Regestro, Barisone, Gaggero, Ciotoli del Recco, e i Barani, Borzone, Baldelli del CUS Genova, insomma forse saremo iperprotettivi, ma forse è solo questione di mentalità.

ALESSANDRO BOTTINO chiude il discorso con un breve aneddoto sull’utilizzo dei giovani ad alto livello: “ Noi in Italia difficilmente facciamo giocare in Nazionale o anche nei club di alto livello giovanissimi atleti, ma mi sovviene una battuta del C.T. della Scozia il quale due anni fa fece esordire nella nazionale del CARDO un mediano di apertura di solo venti anni! Forse sbaglierà qualcosa, disse, pazienza sbaglierà!”
(Le foto n. 2 + 3 + 4 + 5 sono di MARIO CAMPI, nel piccolo riquadro)











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