IL CENTRO DI
FORMAZIONE DI RECCO, dopo una logica pausa tecnica, ripartirà
entro fine mese, ed alla guida logicamente ci sarà sempre ALESSANDRO BOTTINO, a
disposizione dei ragazzi Under 16 dei club liguri.
“ A dire
il vero mercoledi’ 22 giugno porteremo avanti un importante discorso con i
giocatori d’interesse nazionale – ammette
SANCHO BOTTINO – quei ragazzi che quest’anno dovranno prepararsi per le
eventuali convocazioni nelle rispettive nazionali per i tour estivi in Irlanda
e Sud Africa. Per loro è previsto solo un lavoro atletico. Per quanto riguarda
gli altri giovani, invece, cominceremo gli allenamenti da lunedì 27 giugno, con
un unico appuntamento al giorno teoricamente dalle 9,30 alle 11,00, questo per
evitare di giocare sull’erba sintetica surriscaldata dal sole del mezzodì.”
Il Centro di Formazione
di Recco, durante questa estate, dovrebbe essere attivo per quattro settimane,
ed oltre a Alessandro Bottino ci saranno anche Gian Luca Sandri e Diego Galli.
“ Quattro
o tre settimane – conferma
SANCHO – staremo
a vedere, poi ci saranno le meritate vacanze. Intanto durante queste settimane
studieremo le basi tecniche e tattiche per la stagione successiva, poi quando
ci si ritroverà a settembre ci si ritroverà avremo di fronte degli atleti già
pronti a portare avanti la costruzione del giocatore – intelligente – che ha
già abbastanza recepito e si addentrato nella materia. Sia Sandri che Galli
saranno ancora al CdF di Recco, del resto entrambi hanno dimostrato di aver
ottenuto importanti risultati nei loro rispettivi club. Per la Federugby anche
questo è un investimento, del resto io ho già 50 anni, e bisogna anche puntare
al futuro in tempo utile, e questo non solo riguardo agli atleti.”
Dai Centri di
Formazione sono transitati tanti bravi atleti, alcuni hanno anche fatto una
certa strada, dimostrando di possedere doti tecniche di rilievo.
“Stefano
Romagnoli, Responsabile dei CdF delle nostre zone – afferma ALESSANDRO
BOTTINO – ha
voluto nuovamente ribadire che i CdF non fanno attività agonistica, sono impostati
per fare qualche allenamento in piu’, e non come erroneamente tanti pensano, i
CdF non sono l’anticamera delle attività giovanili nazionali. E io posso
confermare che solo attraverso una seria motivazione un ragazzo normalmente
impegnato nei CdF arriva alla nazionale. E’ un lavoro da fare insieme tra i
ragazzi, le famiglie, i club e la Federugby. Ci vogliono le giuste motivazioni,
ed in merito a questo è fondamentale che un ragazzo impegnato nei CdF è
obbligato a portare avanti in modo ottimale anche il suo impegno da studente. I
ragazzi devono avere le opportunità per migliorare – continua BOTTINO - ma non si puo’
pensare di vivere di solo rugby. Abbiamo avuto anche tanti esempi di atleti di
alto livello, in grado di essere riusciti a completare un importante percorso
da studente. Il rugby ripeto non è una professione è uno sport! Forse solo una
ventina di persone riesce a vivere di rugby, e pensare di inseririsi in una
così stretta èlite è vera follìa. Bravo chi ci riesce, ovviamente, ma lo scopo
dei CdF è anche quello di far capire a questi ragazzi l’importanza di doversi
organizzare la propria vita, e contemporaneamente giocando a rugby.”
“
Allenamenti estivi tutti al campo Carlo Androne di Recco – prosegue il coach genovese – poi da settembre sono previsti un allenamento a Recco,
uno al Carlini di Genova, ed il terzo si farà direttamente nei vari club. Del
resto vogliamo seguire le direttive del presidente FIR Alfredo Gavazzi, e
questo non per servilismo, in quanto il futuro dei CdF è itinerante, allora
dobbiamo essere pronti ad anticipare queste volontà, cio’ per funzionalità, e
così avremo anche anticipato i tempi, e al momento della ufficializzazione
avremo già eseguito il rodaggio.”
Soprattutto la
Nazionale Maggiore negli ultimi tempi, al di la del recente test con gli
argentini, sembra proprio che gli Azzurri non riescano a tenere campo per tutti
gli ottanta minuti di gioco!
“ Con le
selezioni giovanili non è così – dice BOTTINO - già negli ultimi
due anni siamo riusciti con le nostre nazionali giovanili a gareggiare alla
pari con formazioni molto piu’ quotate della nostra, tanto che siamo anche
riuscii a primeggiare sul Galles. Ritengo che il proble principale rimane nel
passaggio successivo. Un atleta di diciannove anni che normalmente viene utilizzato
pochi scampoli di partita nel Campionato di Eccellenza, non potrà mai
gareggiare alla pari con avversari di pari età che invece hanno preso parte
normalmente alla Premiership. E’ un confronto impari, il nostro ragazzi non
puo’ avere testa ne gambe per pareggiare i conti. Ci vuole piu’ coraggio per
far giocare i nostri atleti. “
Non pochi sono i
ragazzi che sono usciti dalle attività accedemiche e dei Centri che poi hanno
partecipato in modo molto proficuo ai tornei di Serie A, tra i quali vedi i vari
Regestro, Barisone, Gaggero, Ciotoli del Recco, e i Barani, Borzone, Baldelli
del CUS Genova, insomma forse saremo iperprotettivi, ma forse è solo questione
di mentalità.
ALESSANDRO BOTTINO
chiude il discorso con un breve aneddoto sull’utilizzo dei giovani ad alto
livello: “ Noi in Italia difficilmente facciamo giocare in Nazionale o anche nei club di alto
livello giovanissimi atleti, ma mi sovviene una battuta del C.T. della Scozia
il quale due anni fa fece esordire nella nazionale del CARDO un mediano di
apertura di solo venti anni! Forse sbaglierà qualcosa, disse, pazienza
sbaglierà!”
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