Che
estate per la Verona Rugby Academy Un’estate particolare quella della Verona
Rugby Academy che ha visto i ragazzi recuperare i mesi persi a causa dell’emergenza sanitaria in atto.
Dai primi di giugno gli atleti e le atlete
sono tornati nei campi del Payanini Center per rimettere gli scarpini. Non è
stato sicuramente facile per lo Staff programmare un’estate così incerta e con
regole diverse che, per fortuna, ci hanno dato l’opportunità di tornare “quasi”
al rugby nella sua completezza. “Volevamo dare l’opportunità ai ragazzi di
recuperare il lavoro perso in quarantena” commenta il Direttore dell’Academy
Zane Ansell “Vogliamo che i nostri atleti si sentano pronti all’inizio del
nuovo anno accademico programmato per il 1° settembre.” Dalle prime settimane complesse
in cui si poteva fare davvero poco, fino al sì regionale e federale per gli
sport di contatto, il nostro Staff ha elaborato un programma estivo denominato
“Bread and Butter” nel quale, tramite una similitudine con il carrello della
spesa, ci si è voluti focalizzare su quei “prodotti” essenziali che ogni
rugbista dovrebbe avere. “Il programma si basa sui 5 pilastri della nostra
Academy” spiega Greg Sinclair, Vice Direttore e Skills Coach “con l’inserimento
di un lavoro fisico studiato ad hoc per questa estate. Lo staff tecnico ha
scelto tre skills di base che vengono allenate in maniera progressiva nelle
nove settimane arrivando a superare i 650 minuti di lavoro per singola skills.”
In fondo come dice Matteo Mainetti: “L’inconscio impara attraverso la
ripetizione. La pratica è l'unica via per la perfezione.”
Un progetto che è
servito anche agli stessi ideatori perché anche allenare tutto il giorno 5
giorni a settimana in questa situazione particolare porta i suoi frutti.
“L’opportunità di ricominciare è stata stupenda sia per noi (allenatori) che
per i ragazzi” ci spiega Michele Corso, Coach dell’Academy e Specialista dei
Trequarti “Per noi coach le limitazioni sono stata anche dei motivi di
crescita: abbiamo dovuto pensare ed organizzare degli allenamenti che prima di
tutto fossero in linea con le normative, ripartendo dalle basi con alte
ripetizioni focalizzandosi bene sul gesto tecnico, questa è stata la nostra
priorità. Indubbiamente è stata un’ottima occasione di crescita, perché abbiamo
dovuto vedere il rugby da una prospettiva decisamente insolita vista la
situazione in cui ci siamo trovati”.
Ruolo importante è stato dato alla
preparazione fisica, in quanto i ragazzi sono tornati a lavorare in modo
intensivo sul proprio corpo dopo mesi di lezioni a distanza e l’impossibilità
di allenarsi come facevano prima. I preparatori fisici, Alessandro Girelli e
Irene Guerriero Barbi, hanno dunque elaborato un programma di nove settimane di
lavoro con un’estrema variabilità di proposte per non sovraccaricare gli atleti
su un singolo aspetto. Sono state inserite sedute sulla forza, sul rinforzo
delle strutture articolari e miotendinee, sulla tecnica di pesistica e sul
lavoro atletico in campo.
Un’estate studiata e progettata nei dettagli per
aiutare gli atleti non solo a recuperare i mesi perduti, ma per crescere e
sfruttare questo momento al meglio. “Questi mesi estivi sono stati molto
diversi dal solito off-season delle stagioni precedenti” commenta Alessandro
Girelli “Abbiamo avuto la possibilità di seguire i ragazzi con una
programmazione di due sedute giornaliere, il che ha dato una grossa spinta in
avanti all’aspetto fisico degli atleti, sia dal punto di vista prestazionale
che strutturale. Le sedute di atletica inoltre ci hanno permesso di fare passi
avanti nel lavoro di corsa, cosa che solitamente non avviene nella fase
estiva”. “I ragazzi hanno risposto bene, nonostante il caldo, ai lavori
specifici su agilità, destrezza e reattività” prosegue Irene Guerriero Barbi
“Il lavoro in campo ha avuto l’obiettivo di riprendere e approfondire gli
elementi migliorativi della corsa, mentre le sedute di mobilità così come il
lavoro sul core stability, hanno permesso agli atleti di focalizzare esercizi
specifici in maniera individuale e farli propri. In generale, è stato elaborato
un lavoro a 360° sugli aspetti fisici dell’atleta.” Il nuovo acquisto dello
staff tecnico, Michele Rizzo, ha avuto un “battesimo di fuoco” con queste
settimane di full-immersion che non lo hanno spaventato, anzi… “La possibilità
di cominciare prima di tutti ci farà guadagnare tempo rispetto alle altre
squadre” commenta Michele Rizzo con un occhio rivolto già alla stagione 2020/21
“I ragazzi sono cresciuti molto, sia dal punto di vista rugbistico che
personale. Spero capiscano la fortuna che hanno; allenarsi in un Club che
investe così tanto sui giovani è più unico che raro”. Alla regia di questa
macchina chiamata Verona Rugby Academy vi è il Manager dell’Accademia, Michele
Mortali, giocatore del First XV Verona Rugby e diventato in questa stagione
punto fermo per i ragazzi. “Dopo il primo anno posso dire che è un lavoro molto
impegnativo, che ti coinvolge sotto tanti punti di vista.” commenta Michele
Mortali “
L'altro lato della medaglia è una grande crescita personale e anche
grande soddisfazioni nel vedere crescere i ragazzi, ai quali mi sono
affezionato! Non è sempre semplice essere il Manager dell’Academy, ci sono
tantissime esigenze diverse. Bisogna essere bravi a pensare come gli atleti che
hanno pur sempre 15-18 anni e spesso anche come i loro genitori. Sono certo che
si porteranno questa esperienza nel cuore e che sia una tappa molto importante
per la loro crescita personale sia sportiva che umana.” Ultime settimane di
lavoro al Payanini Center e poi una meritata pausa per ricaricare le energie e
tornare pronti lunedì 31 agosto con la presentazione ufficiale del nuovo anno
accademico dove i veterani dell’Academy incontreranno e conosceranno i nuovi
compagni selezionati duranti i test d’ammissione svolti a giugno e luglio
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