Il progetto Athena consiste nell’accompagnare nel
percorso di laurea validi sportivi rugbisti,
perché
possano costituire un patrimonio per le aziende
del
territorio, un importante serbatoio da cui
attingere
quadri e dirigenti di domani. Per questa ragione la
società si adopera per selezionare in tutta
Italia
giovani studenti che abbiano acquisito esperienza
in campionati nazionali di alto livello,
invitandoli a
studiare a Torino fornendo loro vitto e alloggio
in
cambio della loro partecipazione con i colori del
VII° Torino all’attività sportiva. La nostra
selezione
è basata su questi requisiti: Il percorso
scolastico; Il
curriculum sportivo; l’attitudine e la volontà a
trasferirsi a Torino per affrontare un percorso
di
studi importante, militando nel contempo nella
nostra compagine. Le aziende possono concedere
ai giovani opportunità di formazione sostenendo
il
loro percorso sportivo ed universitario,
praticando
uno sport che li ha abituati allo spirito di
squadra,
li ha disciplinati al rispetto delle regole e
dell’avversario
e a condividere sofferenza per raggiungere
il successo. E’ consolidato che il Rugby sia la
massima espressione dello sport di squadra,
l’unico in cui il lavoro del gruppo prevale sulle
doti
dell’individuo. Il VII° Rugby Torino può affermare
con orgoglio di fornire un forte contributo alla
formazione di giovani che, grazie allo sport e
con
lo sport, giungono alla laurea per essere pronti
all’inserimento nel mondo del lavoro. Per le
aziende, sposare e condividere il progetto
”Athena” può significare un’importante occasione
di acquisizione di giovani talenti.
(Salvo Lo Greco è il Project Manager del Progetto ATHENA)
Finché si tratta di un
titolo, si può anche scherzare.
Ma quando si parla di
scuola, sport e mondo del lavoro,
allora tutto si fa più
serio. Salvo Lo Greco è il
Project Manager di Athena.
Visceralmente appassionato
di palla ovale, coltiva
due sogni: vedere il VII°
Rugby in serie A e far
crescere ulteriormente quella
che considera un poco la
sua “creatura”. Salvo, nello
specifico, quali
obbiettivi si propone Athena :”Con il
progetto ci riproponiamo due obiettivi principali:
fare
sport (rugby nel caso che ci occupa) di alto livello
solo o in prevalenza con giocatori/universitari;
consentire
a giovani provenienti da ogni parte d'Italia, di
frequentare l'Università di Torino , che consta anche
di eccellenze come il Politecnico, e nel contempo,
consentire loro di coltivare e mantenere
la passione per l'attività che miri verso l'eccellenza anche nello sport oltre
che nello studio.”
Da come ne parli, pare
proprio un progetto pilota…”Infatti è un progetto unico nel
panorama sportivo italiano. Il “fil rouge” è quello di accompagnare alla laurea giocatori/
studenti in un rapporto di mutuo e reciproco soccorso,
nella consapevolezza di fornire alle
aziende sponsor/sostenitrici, "intelligenze"
abituate a perseguire obiettivi e raggiungere
mete sempre più ambiziose, forgiate in anni di
allenamenti sul campo, anche in condizioni
proibitive, lottando oltre ogni limite. Giovani che il
rugby ha abituato al team work,
con reciproco sostegno, e che ben sapranno mutuare
quelle abilità apprese sui campi di
gioco, nel lavoro quotidiano” Interessante quindi, ma
le risorse? :”Athena per crescere e
consolidarsi deve poter essere, per così dire, aiutata. Il nostro interlocutore privilegiato
sono ovviamente le aziende. Dal punto di vista dei
numeri, abbiamo al momento 25 universitari
coinvolti. Tre: Tecnikabel, DPV, Befed, sono le
aziende che sostengono in questo
momento il progetto. Aziende consapevoli che quella
intrapresa sia ormai l'unica via per
consentire a giovani che vogliano fare sport di alto
livello, di ultimare gli studi universitari
e, nel contempo, mantenersi gli studi grazie alla
pratica sportiva. Aziende altresì consapevoli
di svolgere un ruolo determinant Per te che sei da molti
anni nel mondo dello sport, quanto conta la capacità di
attrarre nuove risorse
per crescere?: “Ho potuto constatare quanto sia
difficile il
reclutamento di sportivi di buon livello, senza
contropartita economica in cambio, e
soprattutto, quanto sia improba la strada del club che
decide di impiegarli tra le
proprie fila garantendo comunque la frequentazione
universitaria e il pagamento
delle rette che ,di anno in anno, diventano sempre più onerose. In Italia, purtroppo,
la mentalità di coloro che reggono la
didattica, è lontana anni luce da quella anglosassone.
Lo sportivo che frequenta l'università, viene visto negativamente e nulla
viene sperimentato per consentirgli di conciliare la
passione sportiva e la voglia di
primeggiare in quell'ambito, con la necessità di concludere fattivamente gli studi,
fino al conseguimento della laurea. I giovani
studenti, senza appoggi, sono costretti
ad abbandonare la pratica sportiva di vertice, e
conseguentemente, proprio per
mantenersi gli studi, specie i meno abbienti, a
cercare lavori, magari sottopagati,
come unica risorsa residua” Un’esperienza personale
che all’atto pratico sta dando
ottimi frutti anche a
Settimo…”A Settimo ho portato l'esperienza
maturata nei 5
anni in cui ho avuto la direzione sportiva del CUS
Torino, certo che la via intrapresa
fosse quella giusta. Il roster della prima squadra, ad
esempio, è ora formato in prevalenza
da universitari. Su 30 effettivi, contiamo 26 studenti
universitari, cui garantiamo,
se residenti in Torino e Settimo, il pagamento della
tassa universitarie. Se
residenti fuori Piemonte: vitto, alloggio, tasse
universitarie e rimborso spese che
varia secondo le abilità del giocatore e del suo curriculum sia scolastico che
sportivo.
La spesa è oltremodo onerosa, e,
contrariamente a quanto avveniva al CUS, dove
era retta in prevalenza dal contributo annuale
dell'Università di Torino e del Politecnico,
al VII° Rugby è sostenuta solo dal contributo degli sponsor
Tecnikabel, DPV,
Befed. Ci piace pensare che anche le aziende che ci
aiutano, possano trarre giovamento
da questo rapporto, grazie alla consapevolezza di
contribuire a far
"crescere" giovani studenti/sportivi, che in
un prossimo futuro potrebbero essere
selezionati per i loro "quadri" impiegatizi
e non. È un progetto, quello intrapreso, di
ampio respiro e di grande impegno, che necessita di
risorse anche in base ai numeri
del reclutamento, sempre più importanti. Interventi che solo le aziende sponsor
possono garantire.”e nel sociale”.
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