giovedì 20 aprile 2017

Il progetto Athena consiste nell’accompagnare nel
percorso di laurea validi sportivi rugbisti, perché
possano costituire un patrimonio per le aziende del
territorio, un importante serbatoio da cui attingere
quadri e dirigenti di domani. Per questa ragione la
società si adopera per selezionare in tutta Italia
giovani studenti che abbiano acquisito esperienza
in campionati nazionali di alto livello, invitandoli a
studiare a Torino fornendo loro vitto e alloggio in
cambio della loro partecipazione con i colori del
VII° Torino all’attività sportiva. La nostra selezione
è basata su questi requisiti: Il percorso scolastico; Il
curriculum sportivo; l’attitudine e la volontà a
trasferirsi a Torino per affrontare un percorso di
studi importante, militando nel contempo nella
nostra compagine. Le aziende possono concedere
ai giovani opportunità di formazione sostenendo il
loro percorso sportivo ed universitario, praticando
uno sport che li ha abituati allo spirito di squadra,
li ha disciplinati al rispetto delle regole e dell’avversario
e a condividere sofferenza per raggiungere
il successo. E’ consolidato che il Rugby sia la
massima espressione dello sport di squadra,
l’unico in cui il lavoro del gruppo prevale sulle doti
dell’individuo. Il VII° Rugby Torino può affermare
con orgoglio di fornire un forte contributo alla
formazione di giovani che, grazie allo sport e con
lo sport, giungono alla laurea per essere pronti
all’inserimento nel mondo del lavoro. Per le
aziende, sposare e condividere il progetto
”Athena” può significare un’importante occasione
di acquisizione di giovani talenti.

(Salvo Lo Greco è il Project Manager del Progetto ATHENA)

Finché si tratta di un titolo, si può anche scherzare.
Ma quando si parla di scuola, sport e mondo del lavoro,
allora tutto si fa più serio. Salvo Lo Greco è il
Project Manager di Athena. Visceralmente appassionato
di palla ovale, coltiva due sogni: vedere il VII°
Rugby in serie A e far crescere ulteriormente quella
che considera un poco la sua “creatura”. Salvo, nello
specifico, quali obbiettivi si propone Athena :”Con il
progetto ci riproponiamo due obiettivi principali: fare
sport (rugby nel caso che ci occupa) di alto livello
solo o in prevalenza con giocatori/universitari; consentire
a giovani provenienti da ogni parte d'Italia, di
frequentare l'Università di Torino , che consta anche
di eccellenze come il Politecnico, e nel contempo, consentire loro di coltivare e mantenere
la passione per l'attività che miri verso l'eccellenza anche nello sport oltre che nello studio.
Da come ne parli, pare proprio un progetto pilota…”Infatti è un progetto unico nel
panorama sportivo italiano. Il fil rouge è quello di accompagnare alla laurea giocatori/
studenti in un rapporto di mutuo e reciproco soccorso, nella consapevolezza di fornire alle
aziende sponsor/sostenitrici, "intelligenze" abituate a perseguire obiettivi e raggiungere
mete sempre più ambiziose, forgiate in anni di allenamenti sul campo, anche in condizioni
proibitive, lottando oltre ogni limite. Giovani che il rugby ha abituato al team work,
con reciproco sostegno, e che ben sapranno mutuare quelle abilità apprese sui campi di
gioco, nel lavoro quotidiano” Interessante quindi, ma le risorse? :”Athena per crescere e
consolidarsi deve poter essere, per così dire, aiutata. Il nostro interlocutore privilegiato
sono ovviamente le aziende. Dal punto di vista dei numeri, abbiamo al momento 25 universitari
coinvolti. Tre: Tecnikabel, DPV, Befed, sono le aziende che sostengono in questo
momento il progetto. Aziende consapevoli che quella intrapresa sia ormai l'unica via per
consentire a giovani che vogliano fare sport di alto livello, di ultimare gli studi universitari
e, nel contempo, mantenersi gli studi grazie alla pratica sportiva. Aziende altresì consapevoli
di svolgere un ruolo determinant Per te che sei da molti anni nel mondo dello sport, quanto conta la capacità di
attrarre nuove risorse per crescere?: “Ho potuto constatare quanto sia difficile il
reclutamento di sportivi di buon livello, senza contropartita economica in cambio, e
soprattutto, quanto sia improba la strada del club che decide di impiegarli tra le
proprie fila garantendo comunque la frequentazione universitaria e il pagamento
delle rette che ,di anno in anno, diventano sempre più onerose. In Italia, purtroppo,
la mentalità di coloro che reggono la didattica, è lontana anni luce da quella anglosassone.
Lo sportivo che frequenta l'università, viene visto negativamente e nulla
viene sperimentato per consentirgli di conciliare la passione sportiva e la voglia di
primeggiare in quell'ambito, con la necessità di concludere fattivamente gli studi,
fino al conseguimento della laurea. I giovani studenti, senza appoggi, sono costretti
ad abbandonare la pratica sportiva di vertice, e conseguentemente, proprio per
mantenersi gli studi, specie i meno abbienti, a cercare lavori, magari sottopagati,
come unica risorsa residua” Un’esperienza personale che all’atto pratico sta dando
ottimi frutti anche a Settimo…”A Settimo ho portato l'esperienza maturata nei 5
anni in cui ho avuto la direzione sportiva del CUS Torino, certo che la via intrapresa
fosse quella giusta. Il roster della prima squadra, ad esempio, è ora formato in prevalenza
da universitari. Su 30 effettivi, contiamo 26 studenti universitari, cui garantiamo,
se residenti in Torino e Settimo, il pagamento della tassa universitarie. Se
residenti fuori Piemonte: vitto, alloggio, tasse universitarie e rimborso spese che
varia secondo le abilità del giocatore e del suo curriculum sia scolastico che sportivo.
La spesa è oltremodo onerosa, e, contrariamente a quanto avveniva al CUS, dove
era retta in prevalenza dal contributo annuale dell'Università di Torino e del Politecnico,
al VII° Rugby è sostenuta solo dal contributo degli sponsor Tecnikabel, DPV,
Befed. Ci piace pensare che anche le aziende che ci aiutano, possano trarre giovamento
da questo rapporto, grazie alla consapevolezza di contribuire a far
"crescere" giovani studenti/sportivi, che in un prossimo futuro potrebbero essere
selezionati per i loro "quadri" impiegatizi e non. È un progetto, quello intrapreso, di
ampio respiro e di grande impegno, che necessita di risorse anche in base ai numeri
del reclutamento, sempre più importanti. Interventi che solo le aziende sponsor

possono garantire.e nel sociale.

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