lunedì 4 luglio 2022

RUGBY AMATORI CAPOTERRA/Andrea Cogoni il nuovo Presidente, ma ora arriva anche il nuovo allenatore !

 

L’AMATORI RUGBY CAPOTERRA HA UN NUOVO PRESIDENTE: ANDREA COGONI

 

Eletto dall’assemblea elettiva. Per lui subito un obbiettivo: “Consolidare quanto fatto negli ultimi sei mesi col nuovo gruppo dirigenziale”.

 

Capoterra. Si riparte con rinnovato entusiasmo e un nuovo consiglio direttivo. L’Amatori Rugby Capoterra si rifà il look in vista delle prossima stagione di serie B di rugby e comincia a gettare le basi per una nuova avventura, dai vertici societari, ma non solo.

L’assemblea elettiva riunitasi nei giorni scorsi a Capoterra ha eletto in qualità di presidente Andrea Cogoni, mentre il Consiglio Direttivo è composto da: Gabriele Ambus, Giacomo Atzori, Luca Careddu, Sandro Floris, Marcello Garau e Francesco Losco. Gruppo che rimarrà in carica fino al 30 giugno 2025.

Ma le novità, per ora, non riguardano solo la società, come spiega il neo presidente dell’Amatori Andrea Cogoni.

L’Amatori Rugby Capoterra cambia volto a livello direttivo. Andrea Cogoni, presidente e poi un gruppo dirigente composto anche da qualche giocatore della prima squadra. Quale è il programma su cui lavorerete?

“Sì un nuovo gruppo dirigente formato comunque da uomini che fanno parte della “Grande Famiglia” del rugby Capoterra. Ragazzi che si conoscono da decenni e che finalmente dopo aver dato tanto al “gruppo squadra” ora entrano a far parte del direttivo. Alcuni di essi, attualmente sono giocatori dell’Amatori; ragazzi a fine carriera agonistica che ora si cimentano in questa nuova fase della loro vita: sicuramente una sfida entusiasmante”.


Chi sono?

“Nello specifico Gabriele Ambus e Marcello Garau: due leader. Oltre a giocare aiuteranno allenatori e dirigenti”.


Il programma?

“L’impegno che ci siamo presi per questo triennio è soprattutto quello di allargare la base sociale per solidificare quanto più possibile le fondamenta societaria che, tengo a precisare nel rugby Capoterra sono molto solide, dal momento che facciamo rugby da quasi 50 anni. È vero, a livello mediatico emerge la prima squadra ma per noi rafforzare il settore giovanile è una priorità”.

 

La base di partenza per la B sarà la scelta del nuovo tecnico. Avete già qualche nome nel taccuino?

“Si, da gennaio la società ha deciso di voltare pagina. Questo cambiamento repentino e brusco ha fatto emergere tutte le personalità, sia a livello di squadra che dirigente, alcune negative ma tantissime altre positive: fondamentali per ricreare questo gruppo pieno di entusiasmo ed energia. Dopo l’uscita di scena di Alejandro Eschoyez, la squadra possiamo dire che si è autogestita. Ci ha dato una grossa mano d’aiuto il tecnico federale Carlo Atzori che ha traghettato il gruppo fino a fine stagione insieme a Marcello Garau e Gabriele Ambus. Ora però si cambia”.

 

Nuovo tecnico?

“Sì, assolutamente. Già da diversi mesi abbiamo cercato la figura giusta che godesse di profonda stima sia dal gruppo dirigente che dal gruppo giocatori. Un tecnico che tra le tante offerte ricevute da club francesi, neozelandesi ed italiani ha scelto Capoterra su tutti. A giorni scoprirete il suo nome”.

 

Trovato il nuovo allenatore c’è da rinforzare la squadra… anche in questo caso conferme e new entry?

“L’ossatura della prima squadra sarà più o meno quella dell’anno scorso. Stiamo lavorando per rimpiazzare i ragazzi che per le loro qualità, espresse nella stagione appena conclusa, sono stati chiamati da Club importanti. Tutto in divenire ma presto scopriremo le carte”.


Amatori rugby non è solo prima squadra, il cuore pulsante della società è il settore giovanile… in continua crescita… come lavorerete sui giovani?

“Sì, in effetti quello che emerge è sempre la prima squadra per ovvi motivi, ma per questo gruppo dirigente non è la “priorità”, questo direttivo vuole riportare il nostro club allo splendore degli anni ‘80 e ‘90 che ci hanno visto, sia in termini di numeri sia in termini di qualità, esprimere il miglior rugby giovanile, e con l’aiuto di Carlo Atzori, tecnico federale di altissimo profilo questo sarà più semplice”.

 

Qual è l’obiettivo per la prima squadra? Salvezza o qualcosa in più?

“Sarà il campo a darci la consapevolezza di quello che valiamo. L’obiettivo è di sicuro non di basso profilo, vogliamo consolidare quanto fatto da gennaio a oggi, una squadra che era la stessa dell’inizio del campionato ma con il cambio tecnico e con la giusta serenità ha espresso in campo un rugby fatto di competizione che, ci ha visto battere le squadre al vertice del campionato. L’apporto tecnico di Carlo Atzori, Gabriele Ambus e Marcello Garau è stato determinante”.

 

Chi è Andrea Cogoni?

“È semplicemente uno dei 7 dirigenti, insieme con Sandro Floris, che certamente non ha bisogno di presentazioni, Francesco Losco dirigente d’azienda ex giocatore del rugby Capoterra che lo ha visto vestire anche la maglia della Nazionale giovanile nonché dirigente dagli anni 90, Giacomo Atzori già dirigente del rugby Capoterra e uomo fondamentale per il settore giovanile, Luca Careddu ufficialmente l’ultimo arrivato nella nostra famiglia ma non di sicuro l’ultimo per il lavoro svolto e la passione che ci mette. Gabriele Ambus e Marcello Garau sono il nostro fiore all’occhiello hanno giocato da sempre insieme forse avevano meno di 10 anni e da allora pur coltivando le loro professionalità nel modo del lavoro con risultati eccellenti, non hanno mai mancato ad un allenamento. Ragazzi che da titolari inamovibili hanno fatto tutti i campionati dalla B alla A.

Sono un ingegnere libero professionista e amministratore di una società che opera in impianti petroliferi, tesserato per il rugby Capoterra dal 1980: avevo 9 anni, ho giocato fino al 1994 e dal 1994 fino al 2004 sono stato presidente del rugby Capoterra, dal 2004 a oggi sempre da dirigente ho seguito e contribuito alle tante vittorie e alle altrettante sconfitte. Quello che voglio e che il rugby Capoterra sia espressione democratica e pensiero comune, la squadra formata non nasce a caso ma è la sintesi di caratteri e uomini diversi ma con lo stesso obbiettivo, uomini che hanno assaporato vittorie ma anche molti momenti difficili, uomini di sport a tutto tondo i quali hanno come esempio e sostegno uno dei migliori atleti italiani a qualche centimetro di distanza. Sandro Floris”.

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