venerdì 25 gennaio 2019


Nuova appuntamento con la rubrica “A tu x tu con il Crc”, il momento che ogni settimana ci racconta un profilo diverso legato all’universo biancorosso. Questa settimana ancora un focus sul settore giovanile con l’intervista al tecnico del minirugby Stefano Pergolesi.

Stefano è da poco che sei allenatore del minirugby, sei stato anche dirigente/accompagnatore del Crc. Da dove viene questa passione? 
“Me l’ha trasmessa mio figlio, che ha iniziato da cinque anni il rugby. Poi ho fatto il dirigente per tre anni, un’esperienza bellissima, così ho provato a cimentarmi nel ruolo di allenatore. Mi piace molto e mi appassiona, mio figlio però è stato l’artefice di tutto”.

Hai visto allenare ed ora alleni i ragazzi del minirugby, cosa cambia dal punto di vista psicologico a parte la questione tecnica? 
Quando sei fuori dal campo vedi determinate cose, quando sei in campo con i bambini ti rendi conto che è una cosa gratificante. Il confronto con loro mi piace tanto. Il mio stile è quello di cercare di essere bambino come loro”.  
Hai affrontato un corso per diventare allenatore, cosa ti ha insegnato oltre alla tecnica? Consigli di fare corsi a chi vuole dare un contributo al rugby locale?
“Ho fatto il corso perché mi ero molto appassionato, lo consiglio a tutti. Stando in campo poi ti rendi conto di cose che da fuori non riesci a notare. Invito tutti a fare il percorso fatto da me”.
Da allenatore osservi le cose in modo diverso rispetto a quando eri dirigente o quando sei genitore? Quali sono i consigli che puoi dare?
“Come dirigente è stata una bella esperienza, hai a che fare con alcuni genitori che qualche volta fanno un filo di pressione ma ci sta. Da tecnico ti diverti tanto, forse più dei bambini a volte. Da genitore vedo la voglia di mio figlio, e mi da tanta soddisfazione”.
Quale è il tuo principale riferimento quando alleni i bambini/adolescenti del Crc, segui degli schemi? Quali sono le principali indicazioni che dai per far crescere i ragazzi?
“L’importante è che i bambini si divertano, poi devono stare attenti a non farsi male. Infine c’è il gioco, ma quello viene dopo”.
Allora, hai visto la serie B del Crc. Dove pensi che possa arrivare?  
“I miglioramenti sono evidenti, ma è un crescendo di diversi anni. Gli faccio un grande in bocca al lupo. Come prima squadra comunque la vedo molto bene”.

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