martedì 31 maggio 2016

LA GIOVANILE DEL CUS GENOVA VA IN FINALE CON IL ROVATO. Condizioni meteo inusualmente infami per questo periodo dell’anno, vento (che influirà sulle traiettorie) pioggia e basse temperature, considerando che il giorno precedente si erano sfiorati in città i 30° c. Sul gommoso fondo dello stadio Carlini si affrontano per il ritorno di semifinale della Coppa Clavarezza il Tuttocialde Lecco ed il CUS Genova.

 Spalti gremiti da oltre 200 spettatori che tingono di biancorosso il cielo sopra la vecchia “Nafta”. I lecchesi inguaiati dalla sconfitta patita sul terreno amico, scendono in Liguria guardando gli avversari con “occhi di tigre”, convinti di poter costruire l’impresa, ribaltando il verdetto dell’andata. Il CUS è ovviamente pronto alla pugna, che affronterà con ciniscmo, calcolo ed abnegazione (piu’ un determinante fattore “R”...). I ragazzi di Sancho Bottino scendono in campo indemoniati, pronti a non cedere nemmeno un centimetro. Già al 4’ i biancorossi rubano una touche sui dieci ed iniziano a premere con ordine, potenza e costanza, neanche fossero il long-truck del film “Duel”.


 La carica esplosiva dura fino al 10’, allorchè i lombardi riprendendosi dallo stordimento fino ad allora patito, operano alcune ripartenza facendo arretrare la linea difensiva genovese. Per qualche minuto il CUS           è succube e va in confusione; tensione ed entropia che albergano anche tra gli avversari, come dimostra l’espulsione dell’allenatore lecchese intorno al 20’. Pochi minuti e gli ospiti patiscono anche un giallo. Esplode il cinismo cussino: mischia blu nei pressi della metà campo, palla che esce rapida ma ancora piu’ rapido è il nostro “fattore R”, altrimenti noto come “rushRebora”. Al 35’ intercetta, si beve 40 metri di campo in perfetta solitudine planando poi in mezzo ai pali: esplode l’entusiasmo della “torcida” biancorossa con petardi, trombette e tamburi, “furettoManti” non delude col piede e fissa il punteggio (7/0). Il secondo tempo inizia sotto i migliori auspici per i ragazzi di Bottino: il Lecco calcia e causa il vento l’ovale torna indietro.
(RushRebora autore dell'unica meta genovese)

 Fasi di stallo del gioco fino al momento in cui, incredibilmente, intorno al 44’ si percepiscono “forti dissapori” tra gli stessi atleti del Lecco, in attesa dell’esecuzione di un calcio di punizione che “furettoManti” non sbaglia, avendo oggi allacciato meglio gli scarpini.... (10/0). A partire dal 50’ è un’assalto all’arma bianca da parte dei lombardi, contro i quali le dinamiche linee difensive biancorosse si ergono stentoree a vallo insuperabile. Episodiche sono nell’ultimo quarto d’ora di gioco le sortite genovesi che con calci piu’ o meno profondi cercano di allentare la pressione. Ma le risorse lecchesi paiono inesauribili, tanto che al 69’, guadagnata una touche vicino ai 5 metri biancorossi, costruiscono una rolling maul che risulta vincente. Marcato il try e la trasformazione (10/7) i blu tirano fuori dal cilindro ulteriori risorse, facendo entrare le forze fresche dalla panchina. I genovesi ribattono colpo su colpo e finalmente,, al 75’, rubano una touche che decreta la fine dell’incontro. Partita non spettacolare, ma vivace e combattiva.


 La difesa ha agito con compattezza ed attenzione. Le rare fasi di attacco e penetrazione hanno pagato la buona organizzazione della difesa avversaria. Ad ogni modo la meritata striscia positiva dei biancorossi autorizza a percorsi onirici per la conclusione del Trofeo “Clavarezza” 2015/16. Avversario nella gara secca, in campo neutro del 12 giugno, sarà il Rovato.... e qui lo scriba si tace...
CUS GENOVA RUGBY U/18: Migliorini, Ugolini, Rebora, Montanaro, Davitti, Cambiaso, Manti, Pendola, Valdelli, Liguori, Ansaldo, Boero, Barbieri, Felici, Saccà. Dalla panchina Calandri, Casella, Gherardi, Ferradini, Parodi, Campolucci, Lafronza.
 “Non abbiamo vinto nulla – ammette Alessandro Bottino, coach del CUS Genova – abbiamo vinto solo sul Lecco. So bene che con questa nuova vittoria abbiamo ottenuto ufficialmente il passaggio al futuro girone elite, ma questo esito è solo conseuguenza di un cambiamento federale avvenuto durante lo stesso torneo, in corso d’opera insomma. Il nostro obiettivo era mirato alla conquista della Coppa Clavarezza, e inevitabilmente saro’ pienamente soddisfatto solo dopo aver conquistato questo trofeo!”

CON LA COLLABORAZIONE DI PIETRO TREU E PER LE FOTO PAOLO PENDOLA.

(Le foto sono di Paolo Pendola, nel piccolo riquadro)













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