LA GIOVANILE
DEL CUS GENOVA VA IN FINALE CON IL ROVATO. Condizioni meteo
inusualmente infami per questo periodo dell’anno, vento (che influirà sulle
traiettorie) pioggia e basse temperature, considerando che il giorno precedente
si erano sfiorati in città i 30° c. Sul gommoso fondo dello stadio Carlini si
affrontano per il ritorno di semifinale della Coppa Clavarezza il Tuttocialde
Lecco ed il CUS Genova.
Spalti gremiti da oltre 200 spettatori che tingono di
biancorosso il cielo sopra la vecchia “Nafta”. I lecchesi inguaiati dalla
sconfitta patita sul terreno amico, scendono in Liguria guardando gli avversari
con “occhi di tigre”, convinti di poter costruire l’impresa, ribaltando il
verdetto dell’andata. Il CUS è ovviamente pronto alla pugna, che affronterà con
ciniscmo, calcolo ed abnegazione (piu’ un determinante fattore “R”...). I
ragazzi di Sancho Bottino scendono in campo indemoniati, pronti a non cedere
nemmeno un centimetro. Già al 4’ i biancorossi rubano una touche sui dieci ed
iniziano a premere con ordine, potenza e costanza, neanche fossero il
long-truck del film “Duel”.
La carica esplosiva dura fino al 10’, allorchè i
lombardi riprendendosi dallo stordimento fino ad allora patito, operano alcune
ripartenza facendo arretrare la linea difensiva genovese. Per qualche minuto il
CUS è succube e va in
confusione; tensione ed entropia che albergano anche tra gli avversari, come
dimostra l’espulsione dell’allenatore lecchese intorno al 20’. Pochi minuti e
gli ospiti patiscono anche un giallo. Esplode il cinismo cussino: mischia blu
nei pressi della metà campo, palla che esce rapida ma ancora piu’ rapido è il
nostro “fattore R”, altrimenti noto come “rushRebora”. Al 35’ intercetta, si
beve 40 metri di campo in perfetta solitudine planando poi in mezzo ai pali:
esplode l’entusiasmo della “torcida” biancorossa con petardi, trombette e
tamburi, “furettoManti” non delude col piede e fissa il punteggio (7/0). Il
secondo tempo inizia sotto i migliori auspici per i ragazzi di Bottino: il
Lecco calcia e causa il vento l’ovale torna indietro.
(RushRebora autore dell'unica meta genovese)
Fasi di stallo del gioco
fino al momento in cui, incredibilmente, intorno al 44’ si percepiscono “forti
dissapori” tra gli stessi atleti del Lecco, in attesa dell’esecuzione di un
calcio di punizione che “furettoManti” non sbaglia, avendo oggi allacciato
meglio gli scarpini.... (10/0). A partire dal 50’ è un’assalto all’arma bianca
da parte dei lombardi, contro i quali le dinamiche linee difensive biancorosse
si ergono stentoree a vallo insuperabile. Episodiche sono nell’ultimo quarto
d’ora di gioco le sortite genovesi che con calci piu’ o meno profondi cercano
di allentare la pressione. Ma le risorse lecchesi paiono inesauribili, tanto
che al 69’, guadagnata una touche vicino ai 5 metri biancorossi, costruiscono
una rolling maul che risulta vincente. Marcato il try e la trasformazione
(10/7) i blu tirano fuori dal cilindro ulteriori risorse, facendo entrare le
forze fresche dalla panchina. I genovesi ribattono colpo su colpo e
finalmente,, al 75’, rubano una touche che decreta la fine dell’incontro.
Partita non spettacolare, ma vivace e combattiva.
La difesa ha agito con
compattezza ed attenzione. Le rare fasi di attacco e penetrazione hanno pagato
la buona organizzazione della difesa avversaria. Ad ogni modo la meritata
striscia positiva dei biancorossi autorizza a percorsi onirici per la
conclusione del Trofeo “Clavarezza” 2015/16. Avversario nella gara secca, in
campo neutro del 12 giugno, sarà il Rovato.... e qui lo scriba si tace...
CUS GENOVA RUGBY U/18:
Migliorini, Ugolini, Rebora, Montanaro, Davitti, Cambiaso, Manti, Pendola,
Valdelli, Liguori, Ansaldo, Boero, Barbieri, Felici, Saccà. Dalla panchina
Calandri, Casella, Gherardi, Ferradini, Parodi, Campolucci, Lafronza.
“Non abbiamo vinto nulla – ammette Alessandro
Bottino, coach del CUS Genova – abbiamo vinto solo sul Lecco. So bene che con
questa nuova vittoria abbiamo ottenuto ufficialmente il passaggio al futuro
girone elite, ma questo esito è solo conseuguenza di un cambiamento federale
avvenuto durante lo stesso torneo, in corso d’opera insomma. Il nostro
obiettivo era mirato alla conquista della Coppa Clavarezza, e inevitabilmente
saro’ pienamente soddisfatto solo dopo aver conquistato questo trofeo!”
CON LA
COLLABORAZIONE DI PIETRO TREU E PER LE FOTO PAOLO PENDOLA.
(Le foto sono di Paolo Pendola, nel piccolo riquadro)
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