CUS GENOVA AVANTI ALLE
SEMIFINALI! Finalmente una giornata in cui il meteo si è dimostrato coerente
con la stagione: sole e temperatura mite alla vecchia “Nafta” che ospita la
partita di ritorno dei quarti di finale del trofeo Franco Clavarezza. Sul sintetico
del Carlini s’incontrano i cussini e i “diavoli” bergamaschi, quest’ultimi
chiamati ad una velleitaria rimonta dopo il 24/0 subìto all’andata sul proprio
terreno.
(Jack Baldelli in azione)
I biancorossi partono a spron battuto e già al 2’ fanno breccia sui
cinque bergamaschi: è il prodromo al primo try di “rocketMigliorini” al 3’ (5/0
n.t.). La precoce segnatura anima vieppiu’ i genovesi che effettuano veloci
ripartenze e si mostrano assai reattivi nei punti d’incontro; la pressione a
senso unico dura fino al 12’, quando il Bergamo tenta una veloce sortita
arrivando nei dintorni dei 5 metri del CUS, ma prontamente arginata. Meta
mancata uguale meta subita: i i ragazzi di Sancho Bottino danzano letteralmente
da metà campo in avanti, con una serie di passaggi al fulmicotone che disorientano
gli avversari e portano “gheparDavitti” in meta al 15’ (10/0 nt). Centoventi
secondi e l’implaccabile “rastaBaldelli” punisce un pasticcio bergamasco e
deposita facile in mezzo alle acca al 17’. Gli orobici accusano l’affondo, ma
al 20’ hanno un sussulto e proditoriamente si avvicinano alla linea di meta
biancorossa: perfetta organizzazione della difesa e pericolo scampato, anche se
i “diavoli” in questo frangente avrebbero meritato la segnatura. Rischiano
nuovamente al 27’ i biancorossi che, recuperate le fila del gioco, si producono
al 28’ in un’azione travolgente per precisione e velocità nei passaggi fino ad
arrivare ad un centimetro dalla meta e mancarla per eccesso di sicurezza e
solidarietà tra giocatori.
Al 31’ vi è il riscatto e “furetto Manti” d’astuzia
finalizza un sottomano di Di Vietro (20/0 nt). Il Bergamo, nonostante lo
strapotere biancorosso, reagisce con caparbietà al 35’ ed è solo grazie ad un
placcaggio di Migliorini su un “diavolo” scatenato che i lombardi non riescono
a smuovere il tabellino. La ripresa del gioco registra un bislacco calcio
d’inizio biancorosso che fortunatamente non produce danni. Nei primi cinque
minuti del secondo tempo il CUS va in meta altre due volte, con “levrieroLafronza”
al 37’ e “rocketMigliorini” al 40’ (30/0 nt). La trama della seconda frazione
ricalca il primo tempo: CUS padrone del campo ed episodiche folate orobiche che
puntualmente s’infrangono sulla diga cussina. L’acquisizione del risultato
pero’ inebria eccessivamente i genovesi che intorno al 45’ vanno un po’ in
confusione. Poco male in quanto al 50’ ci pensa di nuovo “furettoManti” a
ribadire la potenza della compagine ligure: mischia vinta sui 5 e astutamente ennesima meta (35/0 nt): C’è
ancora spazio per il Bergamo, che mai domo sfrutta i momenti di appagamento
degli avversari e tenta in tutti i modi di marcare il try della bandiera.
Fortuna vuole che ad ogni azione orobica corrisponda una cinica e spietata
reazione biancorossa, che si concretizza in ulteriori due mete: al 64’
“rushRebora” sfrutta un inaspettato regalo bergamasco, si invola, segna e
trasforma di drop e al 70’ “rocketMigliorini” suona la sua partitura preferita
macinando metà campo e confezionando la triplice (49/0 tr. Nicosìa). Vittoria e
passaggio del turno mai messo in discussione, grazie anche alla maiuscola
prestazione interpretata fuori casa; difesa molto ben schierata che ha evitato
tracolli e resto del XV a svolgere abbastanza diligentemente il compito
richiesto. Resta allo scriba l’imbarazzo di registrare ben sette errori dalla
piazzola su nove tentativi, taluni dei quali inspiegabili dal punto di vista
balistico,( perchè calciare dai 22 a seguito di meta in mezzo ai pali?) e altri
sul fronte dell’energia trasmessa alla palla (non è bello vedere l’ovale che
atterra prima di arrivare alle acca). Rimedio necessita.
CUS GENOVA
RUGBY UNDER 18: Migliorini, Lafronza, Rebora, Montanaro, Davitti, Cambiaso,
Manti, Di Vietro, Baldelli, Pendola, Ansaldo, Liguori, Barbieri, Felici, Saccà.
Dalla panchina Gherardi, Casella, Giuliano, Ferradini, Parodi, Campolucci,
Nicosìa.
CON LA
COLLABORAZIONE DI PIETRO TREU
(Tutte le foto sono di PAOLO PENDOLA, nel riquadro)
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