Ieri sera ultima partita casalinga per il Genoa, con un’altra sconfitta di misura (2/3), e moralmente ingiusta, con un Atalanta da Champions. Non è stato sufficiente ai rossoblu’ passare due volte in vantaggio, sempre con Pinamonti, prima di testa poi con un’azione da puro centroavanti come è, a portare a casa almeno un piu’ che meritato pareggio.
Ma andiamo per ordine. La partita di per se non poteva modificare sostanzialmente la classifica di entrambe le squadre, pertanto si è giocato a viso aperto, senza noiose tattiche, e cio’ senza dubbio ha favorito lo spettacolo in campo che infatti non è mancato. Del resto il Genoa la partita l’aveva già vinta in precedenza ottenendo la permanenza in Serie A a quattro giornate dalla conclusione del Campionato stesso.
(La prima rete di Pinamonti)
Intanto il capitano del team Milan Badelj ha disputato l’ultima sua partita in rossoblu’ in quanto intenzionato a rientrare nella sua Croazia. Genoa almeno da OTTO come voto complessivo, anche se a noi è piaciuto soprattutto l’inglese Norton-Cuffy, un’atleta da confermare il prossimo anno, e ovviamente Vasquez, il vero perno della difesa, Frendrup, Thorsby e Masini motorini a centrocampo, ma poi tutto il team ha risposto in modi alterni e comunque positivi alla richiesta di una gradinata Nord in grande forma! Sconfitta ingiusta, perche’?
Nel primo tempo sull’uno a zero per il Grifone una concitata azione in area bergamasca Bani entra in area e viene spinto alle spalle da un atleta neroazzurro, cadendo addosso al portiere mentre la palla entra in porta. O rigore o gol: Prima l’arbitro sembra assegnare la rete poi interviene il VAR che invece inverte la decisione penalizzando incredibilmente il Genoa per fallo di mano, in quanto Bani cadendo dopo la spinta tocca il pallone con il braccio. Altro episodio contestato da parte rossoblu’ il terzo gol, e decisivo, quando a centrocampo De Winter in azione difensiva s’infortuna, il De Keteleare dell’Atalanta non calcia la sfera fuori campo, anzi continua a giocare avanzando verso l’area genoana e serve Retegui che va in gol.
(Il capitano del Genoa Milan Badelj all'ultima sua partita a Marassi)
Qui l’arbitro non aveva senso potesse intervenire ovviamente, ma solo la sportività dell’atleta danese, che sicuramente non potrebbe entrare in alcuna storia di un eventuale nuova edizione del libro CUORE, e del resto il gioco del calcio certi valori ha cominciato a perderli da tempo remoto.
Tifosi genoani in festa comunque per la retrocessione dei “cugini” della Sampdoria in Serie C con tanto di cortei cittadini, fuochi artificiali, mascherate anche forse esagerate, ma ci stanno in quanto era solo una risposta a precedenti esibizioni dei blucerchiati al momento della retrocessione del Genoa. Questo è solo “colore”, ed il rossoblu’ pare che sia il colore che va di moda ora a Genova! (rr)






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