Il
presidente Massimo Ferrarin: “ L'Udine Union Fvg sarà una squadra al novanta
per cento made in Friuli Venezia Giulia.
Preferiamo investire in immagine, impianti e rugby di base,
piuttosto che in mercenari che prendono i soldi e scappano, come avvenuto in
precedenti, sciagurate gestioni”
L'annunciata riforma dei
campionati di Eccellenza e serie A con allargamento per entrambi del numero
delle squadre, sarà anticipato dal blocco delle retrocessioni nelle due
categorie per la stagione 2017-'18. “Una novità che capita a puntino – spiega
il presidente della Rugby Union Udine Fvg, Massimo Ferrarin – senza l'assillo
della classifica potremo concentrarci sulle priorità che ci siamo dati in
questa stagione, ossia completare la cittadella dello sport che sta nascendo ad
Udine Est (nella zona di via Riccardo di Giusto ndr) e continuare nella nostra
politica di regionalizzazione della squadra. Il nostro obbiettivo nel
medio termine sarà infatti quello di avere una formazione che stia in serie A
da protagonista per ambire anche ad un ulteriore salto di categoria, composta
al novanta per cento da atleti provenienti dai vivai regionali. Insomma, una
squadra autoctona, che abbia un radicamento nel territorio e un forte senso
identitario. Udine, durante precedenti, sciagurate gestioni non così lontane
nel tempo, ha avuto fino a 14 giocatori professionisti, tra italiani e
stranieri, meteore costose e non sempre di qualità, che non hanno lasciato
nulla al club e al territorio. Non hanno cambiato la posizione di classifica
della squadra, non hanno aumentato le presenze del pubblico allo stadio.
Investimenti perduti, che hanno portato tra l'altro al fallimento del club”.
(nella foto Massimo Ferrarin)
“Questa è storia passata –
continua Ferrarin – ma dalla storia si può e si deve sempre imparare qualcosa.
Noi vogliamo conquistare la città, farci conoscere, portare mille persone alla
domenica al Rugby Stadium e vogliamo farlo con atleti made in Friuli Venezia
Giulia e con qualche stranger davvero di qualità. Preferiamo
investire in immagine, impianti e rugby di base piuttosto che in mercenari che
prendono i soldi e scappano”. Parole pesanti come macigni quelle di Ferrarin,
che evidentemente ha più di qualche sassolino nella scarpa da togliersi. “Per raggiungere
il nostro obbiettivo chiediamo la collaborazione di tutti gli altri club della
regione. Dobbiamo crescere assieme. Penso e spero che anche il neo costituito
comitato regionale della Fir sia d'accordo con questo progetto e lo sposi. In
fin dei conti sarà un'opportunità di sviluppo per tutto il movimento del
territorio, che poi è, o dovrebbe essere, il primo target del comitato
stesso”.
“La collaborazione che chiediamo
non significherà saccheggiare i club dei loro migliori atleti senza dare nulla in
cambio; daremo loro tutto il supporto in uomini e mezzi che ci sarà richiesto.
Lo dico per anticipare i detrattori e le malelingue”.
“Io credo – continua Ferrarin –
che nelle nostre squadre regionali ci siano diversi atleti che possano stare in
campo in serie A. Abbiamo avuto i recenti esempi di Tiziano Picchietti ed Alessandro Del Tin,
due ragazzi di Montereale, club di C2, che dopo un anno di prestito a Pordenone
in C1, sono approdati da noi e, dopo una prima stagione di rodaggio, oggi sono
due colonne della rosa di serie A”.
Nel frattempo sono già in corso
trattative per alcuni giocatori del Venjulia Trieste, mentre sotto osservazione
ci sono anche atleti di Pordenone ed Azzano Decimo. L'inizio ufficiale della
preparazione è prevista subito dopo Ferragosto.
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