venerdì 9 settembre 2016


Prima uscita della Union Riviera Rugby e buona prova: il coach Sylvain Masson soddisfatto, il gruppo c’è.


Come largamente annunciato, partita vera e partita dura sabato 3 settembre alle 18 tra Union Riviera Rugby e i tolonesi del RCVRGP (Rugby Club la Valette Le Revest la Garde Le Pradet), franchigia che raggruppa una buona parte della regione tolonese, votata all’ovale con riflessi internazionali di prestigio. Per quanto rimaneggiati, i francesi possono contare su di una struttura basata su due livelli, uno elevatissimo di terza divisione francese e l’altro più che degno. Una mélange delle due componenti è letale. La Union ha però assorbito la botta. Si gioca su tempi ridotti, un’ora a quattro frazioni di venti minuti. Campo rivedibile, ma almeno c’è l’erba e si fa una certa figura con i francesi abituati a ben altre cure da parte delle loro amministrazioni. La Union si presenta con un sufficiente numero di giocatori, cosa che fa ben sperare per il futuro impegnativo campionato di C1. Alcuni sono provenienti dalla under 18 e dunque sono alle prime esperienze veraci di un rugby maturo. Per di più a fronte della scafata scuola francese. Gli oltralpini partono subito forte e segnano, senza trasformare. Il gioco si fa duro e fioccano i placcaggi, con la mischia corsara in evidenza. Il secondo tempo marca una certa differenza, con sostanziale equilibrio rotto dal consueto apriscatole Barbotto, che segna. 

Ogni anno sembra essere l’ultimo per il popolare “Barbo”, ed ogni anno il tallonatore più potente e versatile della lega si presenta ai nastri di partenza con massa e corsa.Chapeau, espressione della mischia, dunque. La trasformazione di Calzia vede il vantaggio corsaro. E su due tempi è la Union che guida. Nella terza frazione cede la mischia locale, a seguito anche della girandola di cambi. La Valette gioca una maul avanzante distruttiva. Sarà così anche nella quarta frazione, con altre due mete francesi volute dalla loro mischia. Morale della favola, l’organizzazione delle maul e delle mischie è un dogma che il tecnico unionista Masson, espressione del rugby tolonese, conosce bene. La vedremo ancora e spesso, messa in opera da una Union che ha costruito anche su questa azione la salita in C1. Per contro, ci sono i nuovi elementi di mischia da formare, impresa non da poco, mentre i tre quarti hanno lavorato molto bene sulla salita difensiva ed hanno impedito qualsiasi velleità di rugby-champagne. 

L’impatto fisico francese è stato importante e si sono visti giocatori dimensionalmente importanti. Da vedere quanto mobili, ma da affrontare a testa bassa. Il tecnico Masson alla fine era felice per la rèncontre  con le sue origini e per la festa finale, mentre la Union si mostra combattiva, reattiva e fa gruppo dopo una sola settimana di lavoro. Non è poco.


TUTTE LE FOTO SONO DI CLAUDIO VALENTE, NEL PICCOLO RIQUADRO FINALE.



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