I più piccoli
dei grandi, i più grandi dei piccoli.
La U12 è una
soglia, una porta socchiusa tra chi gioca per scoprire e chi inizia a capire
che la palla ovale, se la tratti bene, ti insegna qualcosa che va oltre la
meta.
I nostri cinghiali sono partiti per Parma con lo sguardo di chi sa che l'avventura inizia prima, andando a dormire tutti insieme con Coach Adelaide in una struttura riservata, senza i genitori, ma con le scarpe da sistemare, le camere da riordinare, e l’odore di libertà (mista forse ai calzini da spogliatoio).
Cena di
gruppo, film sul rugby – perché in fondo prima di placcare, serve sognare.
Poi la
sveglia, la colazione e via, al campo. Dopo aver riordinato tutto ovviamente
(sono stati davvero perfetti), tutti insieme, tutti cresciuti di un paio di
centimetri d’autonomia.
Al “Banchini”
per il torneo “Tenax-Laumas”, organizzato da Rugby Parma. Struttura
impeccabile, ospitalità da manuale con anche un piccolo regalo: incontrare
Gesi, Trulla e Gregory delle Zebre, occhi brillanti e voglia di provarci ancora
di più.
Nel girone ci
tocca la corazzata Mogliano, che poi vincerà il torneo. Ma la nostra Ade, da
ottima allenatrice, vede oltre il punteggio di quella sconfitta.
Vede ragazzi
che difendono come se avessero firmato un patto.
Vede orgoglio,
grinta, voglia di esserci, e può sorridere.
Nel match
contro Valsugana, una partenza un po’ in sordina, un piccolo passaggio a vuoto.
Ma i cinghiali non si perdono d’animo stringono le maglie, raddrizzano la rotta
e acciuffano un pareggio in rimonta che meritatissimo che però non riesce a
regalare loro il secondo posto.
Ma si continua
ugualmente con allegria e intensità, e i nostri ragazzi portano bel rugby nelle
restanti partite: tecnica, gioco, sorrisi. Come dovrebbe essere sempre, a
questa età.
Un weekend che
non si dimentica quindi. Perché certe notti fuori casa non sono solo pigiama e
torcia sotto le coperte, ma piccoli atti di coraggio, di amicizia e di
crescita.
Per i ragazzi,
che tornano più squadra.
Per le
famiglie, che imparano a lasciarli andare un po’.
Per tutti, un passo avanti. Con la palla in mano, e il mondo davanti.
(FOTO DI Giacomo
Bornacin)





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