LA COMPAGINE UNDER 18
del CUS Ad Maiora Rugby 1951 ha un nuovo coach. Si chiama Roberto Marchiori e
fungerà anche da secondo di Lucas D’Angelo in prima squadra.
Il 45enne argentino di
Mendoza ha già alle spalle parecchi anni di attività in Italia come atleta.
(Nella foto Lucas D'Angelo quando giocava con il CESIN CUS TORINO)
“ Ci siamo
incontrati – ricorda D’Angelo – nell’estate
del 2004, quando stavo andando via da Asti alla volta di Roma e lui è arrivato
per svolgere alcuni allenamenti di prova, in vista dell’ingaggio per disputare
il campionato di Serie B con il team allenato da Loris Salsi. Fra noi è subito
sorto un buon feeling. Negli anni successivi abbiamo condiviso i tornei estivi
di rugby seven con i Clandestinos, il team che raggruppava tutti i ragazzi
argentini che militavano nei vari club in Italia e in Europa. Roberto ha
giocato ad alto livello in Argentina con la selezione della sua Provincia,
affrontando tutte le nazionali piu’ forti del mondo. Ha un’ottima esperienza
come allenatore dei giovani e prima di venire da noi stava collaborando con il
Cedar, il Centro di Alto Rendimento. E’ bravo a trasmettere ai ragazzi la
passione e avendo vissuto momenti agonistici importanti, sa cosa ci voglia per
arrivare a quegli standard.”
Marchiori ha iniziato a
praticare il rugby a otto anni, complice un amico che glielo ha fatto
conoscere. “Ho giocato in prima squadra con i Los
Tordos – ricorda – dal 1989 al 1999. Per dieci anni
sono anche stato nella selezione provinciale di Mendoza, che era molto forte, e
ho avuto tre presenze nell’Argentina A. Abbiamo affrontato i neozelandesi
dell’Otago e battuto la Francia. Con la selezione provinciale abbiamo sconfitto
l’Inghilterra e la Scozia.”
Nel 1999 Roberto è arrivato in Italia: “Sono andato all’Overmach Parma in serie A e in prestito ho disputato le partite dei playoff
di B con il Reggio Emilia, conquistando la promozione. Sono poi stato a Livorno
in A e nel 2002 al Mogliano in Top 10. Sono seguite una stagione a Parabiago e
due ad Asti in B. Ad Asti allenavo anche gli avanti. In tutti gli anni della
mia permanenza in Italia, per tre mesi ho continuato a giocare in Argentina.
Sono tornato a casa nel 2007 e ho ancora calcato i campi fino al 2011, quando
ho deciso di smettere a 40 anni. Nella mia carriera sono sempre stato seconda
linea o terza, come 7 o 8.”
Poi Marchiori ha cominciato
ad allenare: “Ho guidato la prima squadra dei Los
Tordos nel 2012 e nel 2013 e in entrambe le occasioni abbiamo vinto il
campionato. Sono poi stato inserito nel settore giovanile e l’ultimo lavoro è
stato al Centro di Alto Rendimento, fino a una settimana fa.” Il
contatto con il CUS Torino è nato grazie al suo procuratore
Sergio Cerioni. “Ho parlato con il responsabile di
sezione Marco Pastore – spiega il tecnico – e il progetto mi è subito piaciuto.
La società è molto seria e lavora bene. Sono anche felice di ritrovare Lucas
D’Angelo, con il quale siamo amici da tempo. Seguiro’ l’Under 18 e con Lucas la
compagine di Serie B, nella quale mi occupero’ degli avanti. In Under 18 potro’
contare su un ottimo gruppo e punteremo a salire in Elite. L’idea mi stimola
moltissimo. Mi piace allenare i giovani e prepararli a entrare in prima
squadra. Mio figlio Juan Cruz, che è nato a Venezia nel 2002 e gioca a rugby da
quattro anni, farà invece parte dell’Under 16. E’ una terza centro.”
Roberto è infatti venuto in Italia con tutta la famiglia, che comprende anche
la moglie Maria e la figlia Amparo di 5 anni.
“Gli
allenamenti della prima squadra – dice Lucas D’Angelo – che è composta da
trentadue atleti, sono iniziati da una settimana, ed in questi giorni con il
rientro dalle ferie avremo l’intero gruppo a disposizione. Sicuramente prima
dell’inizio del campionato di Serie B arriverà come rinforzo per la mischia un
pilone, ma sarà dei nostri anche un nuovo centro, e ben quattro ragazzi
provenienti dalla giovanile entreranno a far parte della squadra senior. Segno
positivo questo inserimento di giovani; positivo per gli stessi ragazzi, per la
prima squadra, ma soprattutto per la Società che puo’ puntare a crearsi un
parco giocatori fatti in casa. Sono finiti i tempi delle vacche grasse, quando
anni addietro molti club anche di Serie B si potevano permettere sei o sette
giocatori stranieri. Bisogna lavorare seriamente con le proprie forze, e
l’arrivo di Marchiori giunge a proposito.”
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