martedì 11 marzo 2025

RUGBY SERIE B1/ Al comunale cade l’imbattibilità interna dell’Amatori Capoterra. Vince il Cernusco 10-8

 

 Quinta sconfitta stagionale, quella subita dall’Amatori Rugby Capoterra ad opera del Rugby Cernusco per 10-8. Una passo falso per gli isolani che, oggi perdono l’imbattibilità interna.

Il bel successo della scorsa settimana contro il Cus Genova e la striscia positiva ottenuta in questo inizio di 2025 aveva in qualche modo illuso il XV allenato da Marcello Garau e Gabriele Ambus.

Una vittoria, contro il Cernusco avrebbe consentito all’Amatori di consolidare la terza piazza della graduatoria. E invece tutto è cambiato.










Il rugby Rho ha vinto a Savona e di conseguenza ha agganciato in classifica al terzo posto l’Amatori, con Cernusco che si è avvicinata a due sole lunghezze.

In vetta il Valdotain consolida il primato dopo il successo interno sul Cus Genova. Insomma una 14ma giornata che ha modificato gli assetti nelle zone alte della graduatoria.

Contro Cernusco non è stata una bella sfida. Capoterra ha inseguito per tutto il match senza mai riuscire ad avere il guizzo vincente che le avrebbe consentito di superare la compagine lombarda e magari dare un volto nuovo alla partita.

Cernusco ha fatto il suo. Ha iniziato con il botto, trovando subito la meta e poi ha controllato, difendendo e amministrando il vantaggio iniziale.

IL MATCH

Si parte e dopo una decina di minuti, il Cernusco passa. Capoterra forse troppo sbilanciato lascia via libera agli avanti della formazione lombarda, brava a trovare il varco giusto e andare in meta. Arriva anche la trasformazione che sblocca il punteggio e regala il 7-0 agli avversari.
Potrebbe essere solo un leggero sbandamento. La gara è appena iniziata e ci sono i presupposti e il tempo per rimediare. E, in effetti la reazione c’è.

Capoterra attacca e fa girare il pallone giocando in velocità. Il Cernusco arretra ma nulla può per riuscire a fermare l’avanzata della compagine di casa che sfrutta una disattenzione difensiva e la velocità di Mattia Aru per andare in meta.
Purtroppo niente trasformazione da parte di Carlo Stara, ma gara praticamente rimessa in carreggiata: 7-5 per Cernusco.
A metà tempo arriva la prima sostituzione: esce Smeraldo ed entra Greco.
È l’equilibrio a dominare in questa fase. Le due squadre provano ma nessuna prevale e al termine dei primi 40’ il parziale rimane invariato sul 7-5 per Cernusco.

 

Nella ripresa altre sostituzioni. Escono Piano e Talakhadze ed al loro posto entrano Vega e Uccheddu.
Il duo Garau/Ambus cerca di dare nuova vitalità al gruppo e in effetti le cose sembrano subito andare per il verso giusto.
Il gioco del Cernusco si fa duro, troppo per l’arbitro del match che punisce l’irruenza dei lombardi con una punizione.
Carlo Stara stavolta non fallisce l’appuntamento con i tre punti quelli che regalano il vantaggio alla compagine di casa (8-7).
Conquistata la testa del match Capoterra potrebbe incrementare e invece è il Cernusco che si butta in avanti nel tentativo di piegare la resistenza dei padroni di casa.
La difesa dell’Amatori tiene ma l’arbitro fischia ancora un calcio di punizione. Stavolta a favore del Cernusco che non sbaglia: 10-8 per i lombardi.

I tecnici dell’Amatori tentano il tutto per tutto. Altri cambi. Escono Panduccio e Ferrarese, entrano Zucconi e Thioye.
Capoterra prova a ribaltare il risultato e cerca anche di vincere, ma il Cernusco fa buona guardia e chiude con le braccia al cielo.

INTERVISTE

Gabriele Ambus – Coach Amatori Rugby Capoterra.

Gabriele che gara è stata quella tra Capoterra e Cernusco?

Una partita strana. Non troppo spettacolare e molto contratta. Un Capoterra che non ha certo iniziato la sfida come contro Genova. L’impatto iniziale è stato molto diverso.
Nei primi minuti abbiamo subito la partenza più convinta da parte di Cernusco che ha in qualche modo condizionato l’incontro
”.

Un approccio indubbiamente diverso da quello contro Genova?
“Abbiamo cercato di soffocare gli avversari con una difesa generosa, ma un tantino disordinata.
Sapevamo che avremo dovuto lavorare molto nel dare continuità alla linea difensiva alimentandola per più fasi di gioco e, soprattutto nel primo tempo, non ne siamo stati capaci”.

Ma è mancato lo spirito offensivo che ha, da sempre, contraddistinto le gare interne del Capoterra?
“Sempre nel primo tempo, volevamo produrre un gioco in attacco che ci permettesse di uscire dal nostro campo palla in mano perché contro vento, ma vuoi per la difficoltà di giocare palloni puliti, vuoi per alcune prese di decisione errate ci siamo trovati spesso a liberare al piede con non troppa efficacia”.

Dall’altra parte, comunque c’era anche il Cernusco, squadra compatta e cinica.
“Loro hanno portato una buona pressione che ci ha permesso poche volte di vincere le collisioni e creare dei mini break che potessero dare inerzia al nostro gioco”.

Nella ripresa avete provato a rialzare la testa?
“Nonostante le difficoltà incontrate, nel secondo tempo ci siamo riversati in attacco, malgrado sia mancata la lucidità e il cinismo per finalizzare le occasioni create, siamo comunque arrivati ad un passo dalla vittoria, a dimostrazione che il gruppo non ha mai mollato”.

Diciamo che oggi avete vissuto una classica giornata storta?
“Siamo stati imprecisi è vero ma come diciamo sempre questo è un percorso di maturazione e le difficoltà riscontrate aiuteranno a crescere.
Siamo consapevoli che avremo potuto dare tutti qualcosa in più, chi sull’aspetto mentale chi su quello fisico. Lo spirito del Capoterra è diverso e non ci faremo demoralizzare di certo da un passo falso”.

LE FORMAZIONI IN CAMPO

AMATORI RUGBY CAPOTERRA: Chibsa, Talakhadze, Geraci, Ferrarese, Piano, Oghittu, Seraldo, Balboni, Brui, Panduccio, Celembrini, Wilson, Stara, Valentine, Aru. Allenatori: M. Garau, G. Ambus. A disposizione: Thioye, Uccheddu, Lai, Vega, Greco, Marongiu, Zucconi.

RUGBY CERNUSCO: Manzoni, Dudi, Mezzalira, Petriuk, Boccardo, Baccanelli, Colombo, Formichetti, Moioli, Barletta, Licci, Brioschi, Rinaldi, Di Pietro, Green. Allenatore: Tobia. A disposizione: Buratti, Rebuzzini, Dimitri, Cerutti, Capo, Bisighini, Sciscia.

(Foto di Angelo Picchetti)

 

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