Nella giornata di domenica i nostri giovani della prima squadra giocano allo Sghirlanzoni contro i piemontesi di Monferrato.
Due climi si possono apprezzare: quello esteriore, anomalo, troppo caldo per l'autunno e quello interiore dei nostri giovani, burrascoso e agitato; la rugby Bergamo deve proteggere l'onore di casa dopo la sconfitta con Lecco. Le prime palle sono combattute, Monferrato gioca buoni palloni alle ali e i loro avanti picchiano come il vento di Tramontana, ma i nostri tengono. La parola d'ordine sembra essere riciclo di palla. La prima meta arriva come una scossa di terremoto, Monferrato segna da maul, ma le fondamenta sono solide (a norma di legge) e Bergamo sta in piedi.
Poco più tardi la marcatura dei nostri porta in vantaggio i padroni di casa e si chiude il primo tempo. Nella seconda metà Bergamo inonda la metà del campo avversaria e si porta a casa due calci da conetto e una meta. Un altro ciclone di maul travolge i nostri ragazzi che faticano a fermare i langaroli, che vendemmiano altri 5 punti. Bergamo inizia a sentire l'effetto serra mentale, saturo di fatica e l'affanno lascia spazio a un'altra meta piemontese. I padroni di casa rimangono in vantaggio, ma sotto break e gli ultimi minuti sono i più sentiti, si dice che faccia più rumore un albero che cade che una foresta che cresce, ma anche una folla di tifosi non scherza. La partita si chiude con la vittoria di Bergamo che mantiene il vantaggio, ancora una volta proteggendo e preservando, per quelli che verranno, la propria casa.
Foto @ale.finaa
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