Il Verona Rugby espugna il campo del Piacenza, vince con dieci punti di scarto la semifinale di ritorno con i Lyons e
fa diventare realtà il sogno
dell’Eccellenza.
Verona, dopo 55 anni di storia, per la prima volta conquista così il vertice del rugby italiano. Il prossimo anno gli
avversari si chiameranno Petrarca, Rovigo, Calvisano…
L’impresa scaligera è arrivata con pieno merito, resa ancora più dolce e
intensa da un finale
emozionante.
Superati domenica scorsa a Parona dai Lyons per 17 a 23, sotto per 4 a 1
nei punti classifica e di sei lunghezze nei punti segnati, i ragazzi di
Zanichelli e Borsatto avevano solo una possibilità per rovesciare la situazione
e strappare l’Eccellenza: vincere con almeno sette punti di scarto. Sono
arrivati così affamati, carichi, concentrati al Beltrametti. Ad attenderli
mezza tribuna veronese, che per 80 minuti non ha smesso un istante di
incitarli.
E la differenza, rispetto alla gara di andata, si vede subito. Nonostante una iniziale sofferenza in mischia chiusa, Verona azzanna
subito il match, alzando una pressione continua e calando una difesa ermetica,
aggressiva e sempre avanzante.
Piacenza, che pure
prova a dare respiro alla manovra con i primi ovali, rimane spiazzata, comincia
a sbagliare, non riesce a entrare nel match. E gli antracite,
ispirati da McKinney in regia e accelerati dalle incursioni dell’estremo Conor,
dopo dieci minuti spostano stabilmente il baricentro del gioco nella metà campo
emiliana. E al 21’, quando i Lyons pagano il giallo del mediano Gherardi, Verona trova la meta, grazie ad una perfetta avanzata
della mischia da rimessa laterale chiusa da capitan Artuso.
McKinney converte dall’angolino e si è sullo 0 a 7. Verona
insiste, squaderna da touche una galoppante sventagliata al largo con Pavan
lanciato da McKinney che penetra nella linea bianconera senza però che il suo
calcio a seguire sia vincente, ma al 27’, grazie alla mischia chiusa, trova
altri tre punti con la sua apertura irlandese che la issano sullo 0 a 10.
Cruciani, dopo uno scontro pauroso in aria con Masselli, deve lasciare
il campo per Corso e poco dopo la mezz’ora i Lyons – sempre grazie alla mischia
– riescono a muovere il tabellino con un potente piazzato di Guillomot da 40
metri portandosi sul 3 a 10.
Verona torna subito in avanti, costruisce due opportunità dalla piazzola per
McKinney, ma l’apertura antracite sbaglia ambedue i piattelli, tenendo fermo lo
score al cambio di campo.
L’inerzia non cambia nella ripresa; si gioca ad un campo
solo, con Verona stabilmente in territorio bianconero. Gli antracite premono, costruiscono opportunità sia al largo che con le
percussioni del pack, arrivano vicino alla linea fatata, ma non
riescono a concretizzare. I Lyons difendono,
rimangono aggrappati al match, provano a uscire.
A metà ripresa l’azione che potrebbe spaccare al semifinale. Su di un
attacco bianconero dai 22 Jeff Mountariol, come
un falco, intercetta l’ovale,
apre il compasso e, con quattro falcate, è sotto i pali;
due emiliani in qualche modo lo atterrano, Jeff si libera dal placcaggio e
balza al di là della linea. Metà tribuna
esulta, ma l’arbitro Blessano, dopo il consulto con
l’assistente Cusano, legge un
doppio movimento e annulla la meta. Verona, però, non molla e
attorno alla mezz’ora conquista un piazzato in chiusa
e McKinney la porta sul 3 a 13.
La clamorosa rimonta scaligera sembra in cassaforte, ma negli ultimi
minuti tutto torna in discussione. I
Lyons guadagnano due punizioni consecutive e trovano una rimessa nei 22
scaligeri. E da lì, in pieno over time
ormai, iniziano cinque minuti di assedio alla linea
veronese, con Piacenza a caccia
della meta che potrebbe ancora rovesciare tutto e far
tornare loro in Paradiso.
(Al fischio finale delusione per gli emiliani, gioia per i veneti)
I Lyons provano da touche, da mischia, al largo, sono
attimi di tensione infinita, terribile, ma, alla fine, sulla pressione
difensiva veronese, arriva l’in-avanti emiliano, arriva il fischio
finale di Blessano. E’ finita, Verona ha vinto 3
a 13 - 5 punti a 4 nella classifica finale aggregata -, è in Eccellenza.
Tra due domeniche, a Reggio Emilia,
giocherà con Valsugana – vittorioso all’ultimo fiato sul Cus Genova – la finale
per il titolo di Campione d’Italia di serie A, ma, come i
padovani, è già promossa nella prossima massima serie a 12 squadre.
l resto è festa incredibile, con tutto il pubblico veronese in campo. Il resto sono tutte le generazioni del rugby veronese ad abbracciarsi
in campo tra lacrime e abbracci infiniti. Il resto sono i
presidenti Raffaella e Vladimir stritolati dai ragazzi, i coach Zanichelli e
Borsatto buttati per aria, l’oghi oghi oghi più importante della storia,
i ragazzi del Piacenza che sportivamente applaudono, una felicità che si fa
erba, vento e grida. Il pubblico veronese non smette di cantare e, dopo la promozione della Cadetta in B di domenica scorsa, ora da
Treviso arriva anche la notizia della vittoria
dell’Under 14 al Trofeo Città di Treviso. L’appuntamento si
sposta nella nostra Piazza Erbe per una sera che si preannuncia
indimenticabile. A guidarla, capitan Marco
Artuso, man of the match che riassume l’impresa di tutto
un gruppo formidabile.
Il commento di coach Zanichelli nel
post partita: "Il merito di questa promozione va
ai ragazzi che ci hanno creduto e hanno combattuto fino all'ultimo minuto.
Questo è un risultato che premia una stagione giocata ad alto livello. Quella
di oggi è una vittoria di cuore, forza e caparbietà. Sono davvero orgoglioso di
questi ragazzi. La partita? Abbiamo fatto pochi errori, la disciplina e la
nostra accuratezza tattica ci hanno fatto giocare più di mezzora nella metà
campo avversaria. Magari senza riuscire a concretizzare quanto si sarebbe
potuto, ma anche senza concedere niente. Negli ultimi minuti si sapeva che
saremmo tornati entro i nostri 22 metri a giocare, e abbiamo retto bene".
Anche capitan Artuso,
man of the match di giornata, ha commentato il momento dei suoi nel post
partita: "Quella di oggi è stata una partita molto dura, molto intensa:
sapevamo che sarebbe stata una batttaglia, ma oggi tutti i ragazzi hanno tirato
fuori gli attributi, soprattutto nel finale, e ora possiamo goderci una
promozione meritata. I tifosi? Il nostro sedicesimo giocatore in campo oggi è
stato sicuramente il pubblico che ci ha seguito fino qui per sostenerci e
spingerci verso la vittoria. Questo traguardo è merito di tutti. Promozione nel
primo anno da capitano? Ricoprire questo ruolo per me è un onore, ancor più
oggi che siamo riusciti a raggiungere l'obiettivo che ci eravamo prefissati ad
inizio stagione. Sono orgoglioso di questa squadra".
E ora, appuntamento al 27 maggio,
Stadio Mirabello di Reggio Emilia, per la finale con Valsugana.
Forza Verona!
Formazioni
Sitav Rugby Lyons: Thrower; Via G. (35’ st. Conti), Forte, Subacchi, Bruno;
Guillomot, Gherardi (5’ st. Via A.); Masselli, Cissè, Bance (29’ st. Benelli);
Pedrazzani (25’ st. Merli), Tveraga (25’ st. Tarantini); Rapone (33’ st.
Salerno), Rollero (18’-22’, 26’- 33’ p.t., 1’ st. Vaghini), Grassotti (33’ st.
Vitiello). All. Orlando
Verona Rugby: Conor; Cruciani (33’ pt. Corso, 35’ st. Mariani), Pavan (35’
st. Neethling M.), Quintieri, Beltrame; McKinney, Soffiato (25’ st. Zago);
Rossi, Riccioli, Artuso; Cattina (36’ st. Braghi), Montauriol; D’Agostino,
Silvestri, Rizzelli (31’ pt. Furia, 20’-28’ st. Forzin, 29’-32’ st. Furia).
All. Zanichelli (Head Coach), Borsatto (Assistant Coach), Badocchi (Skills
Coach)
Arbitro: Blessano
Cartellini: 20’ pt. giallo a Gherardi (Sitav Rugby Lyons), 40’ + 6 giallo a
Braghi (Verona Rugby)
Man of the match: Artuso (Verona Rugby)
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