We can be heroes just for one day: Sante
Quaranta
Sacrificio e sofferenza, eroi e coraggio. Quante volte
abbiamo sentito nelle nostre cronache o parlando dei nostri atleti, dei nostri
figli queste parole. toniche e roboanti. Tante o troppe. Ora vi voglio
raccontare una storia semplice accaduta ieri a Fasano, la storia di uomo di
sport, di un giudice di gara: Sante Quaranta. Ve la racconto perché ogni tanto
occorre riflettere sul valore delle parole. Sante guida lo scuolabus,
accompagna a scuola i bambini che i genitori gli affidano. Sante mentre guida
viene colpito da infarto. Un dolore al petto che non ti fa pensare, nonostante
tutte le guide ti dicano di mantenere la calma. Ti manca il respiro e
sudi, mentre il passato con tutte le sue immagini diventa incombente, il
presente pauroso e mostruoso e il futuro evanescente e perso forse in una
preghiera. Sante, con ciò che rimane del cuore in gola, avverte il dolore
tra le parole gioiose dei bambini che fraternizzano sullo scuolabus. Sante
rallenta, accosta il mezzo, spegne il motore e solo allora si abbandona
sperando nei soccorsi. Sante non ha dato palla e uomo. Sante ha pulito da vero
sportivo una terrificante ruck. Ha portato alla fine il match. Con Sacrifico,
con Sofferenza, con Coraggio ha fatto la cosa giusta al momento giusto, ciò che
contraddistingue i campioni. Quello che fanno gli Eroi quelli veri.
Nessun commento:
Posta un commento