“Credo che collaborare con altre società non significhi snaturare l’idea di
sport e di rugby che l’Amatori da sempre ha, se non c’è contaminazione non si
possono avere nuovi stimoli. La via tracciata da Massimo Rattazzi nostra
figura storica della società sulle giovanili è stata sempre portata avanti, e
ancora oggi è quello il settore dove si concentrano i nostri
sforzi per migliorare costantemente. Avere per esempio ragazzi della prima
squadra che danno supporto tecnico ai coach delle giovanili è fondamentale per
far crescere il livello tecnico, ed allargare il movimento.
L’obiettivo raggiunto dai ragazzi della prima squadra è frutto di un
lavoro di gruppo, ad Ivrea dove abbiamo raggiunto la promozione
erano 23 in campo ma vorrei ricordare tutti quelli che da 3
anni hanno giocato per questa maglia e anche prima quando magari la nostra
prima squadra faticava non poco a scendere in campo.”
Un risultato forse insperato all’inizio del campionato di Serie C1, anche
se il tecnico Paul Marshallsay non ha mai esluso questo importante passaggio.
“Direi che il brillante risultato ottenuto dal nostro coach della prima
squadra è solo una piccola parte di come sta crescendo la nostra società, il settore
giovanile si va consolidando e i risultati sulle nostre under 14, 16 e 18
ci confortano. Importantissimo è il contributo dei genitori dei nostri ragazzi,
volontari prestati alla causa che permettono alle nostre tante squadre di
andare in campo ogni domenica.
Il settore propaganda è anch’esso cresciuto sia numericamente che
sotto il profilo dell’offerta tecnica. Il progetto di far diventare allenatori
dei più piccoli alcuni giocatori delle categorie superiori come
l’under18 sta dando buoni frutti, i ragazzi grandi acquistano fiducia in
se stessi, mentre i piccoli hanno esempi a cui ispirarsi.
(Paul Marshallsay dopo la vittoria d'Ivrea)
Anche sotto l’aspetto organizzativo siamo cresciuti molto, e con
grande soddisfazione che quest’anno è ripartito il Torneo Rugby Fave e Salame
che ha visto la partecipazione di 12 squadre impegnando i nostri genitori in
una organizzazione quasi perfetta. E’ proprio a tutto lo staff che ha
contribuito all’organizzazione che va il nostro grazie per avere ripristinato
una così bella tradizione e che ha visto come al solito la vittoria
delle nostre Mamme Catering su un campo in cui non hanno rivali: la cucina!”
(Il presidente dell'Amatori Genova, Paolo Barabino, alla fine del test vincente d'Ivrea)
L’Amatori Genova di anno in anno appare sempre piu’ stimolato da nuovi
obiettivi, ma continuando i consueti Campus estivi in quel di Pratolungo di
Gavi, ma soprattutto aprendosi a nuovi orizzonti, a inediti contatti umani!
“Una delle ragioni del buon momento degli Amatori Genova – dice BARABINO -
crediamo sia stata la capacità della società di aprirsi e coinvolgere nuove
forze di genitori/dirigenti, sponsor, il territorio di Sant’Olcese grazie alla
proficua collaborazione con le istituzioni locali ed altre società sportive del
territorio ed anche giocatori senior provenienti da società genovesi e no: in
questi anni abbiamo accolto e coinvolto romani, siciliani, abbruzzesi, inglesi
francesi ed anche olandesi nelle nostre squadre con l’obiettivo di farli
sentire parte della nostra BigFamily.
(Una immagine dal test d'Ivrea dove l'Amatori Genova ha conquistato la promozione in serie B)
Crescere significa anche mischiarsi e contaminarsi e forse i segnali
positivi che si vedono sulla palla ovale genovese sono proprio grazie
a questo: è inevitabilmente cambiato il vento nel mondo della palla ovale
genovese, dopo anni di stasi, il movimento sembra respirare nuova aria. Le
società genovesi presenti sul territorio Cus Genova ed Amatori Genova , ognuna
per i propri obiettivi stanno alzando il livello tecnico e ne sono evidenti i
risultati. La collaborazione tra i club è sicuramente frutto di un approccio
diverso dal passato e che forse da sempre ha frenato il movimento ligure,
ognuno guardava gelosamente al proprio orto e l’osmosi tra società era una
utopia.
Le società hanno chiaramente obiettivi diversi ma che sono
complementari all’ innalzamento del livello tecnico del rugby genovese con
l’obiettivo di portare Genova nel rugby di alto livello. Scaramanticamente non
facciamo auguri ma attendiamo la partita di Padova, a buon intenditore…”
La crescita del rugby ligure, nonostante la criticità economica che si
evidenzia in un momento delicato per l’intero Paese, è tutta o quasi nelle mani
del settore tecnico?
“L'importanza nella crescita tecnica è tutta nelle
mani dei nostri coach che hanno una passione enorme nell'educare i nostri
ragazzi e condividono appieno i valori che la società ritiene fondamentali. Non
è facile trovare persone valide e capaci per questo tipo di ruolo, che è si un
tecnico ma anche e sopratutto un educatore. E devo dire che all'Amatori siamo
fortunati, di queste persone ne abbiamo molte e ne siamo molto orgogliosi.”
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