domenica 21 gennaio 2018

È di Conegliano, ama viaggiare e il piatto a cui non rinuncerebbe mai è una buona pizzaRiccardo Pavan, centro/ala nel FirstXV, si presenta al mondo del VeronaRugby dopo essere arrivato non più di due settimane fa alla corte di coach Antonio Zanichelli.
Parlaci un po’ di te…
"Ho 31 anni, sono nato a Conegliano e vengo da una famiglia di rugbisti. Mio padre è stato giocatore e poi dirigente per vent’anni nel Treviso come team manager e direttore sportivo. Ho un fratello gemello ed entrambi appena ne abbiamo avuto la possibilità ci siamo lanciati nel mondo della palla ovale. Sono sposato da 2 anni e mezzo con Federica. 
Oltre al rugby amo comunque fare sport, come il golf. Mi piace uscire, ma anche trascorrere le serate giocando a carte con gli amici o con i videogames. Piatto preferito? Mi piace in generale la buona cucina italiana, ma in particolare gli spaghetti alla carbonara e la pizza, che per me è imbattibile. Amo viaggiare e, rimanendo in tema “rugby”, uno dei luoghi che mi è rimasto più nel cuore è la # NuovaZelanda: ci sono stato l’estate scorsa e ho visto dei paesaggi fantastici e uno stile di vita molto gradevole.
Come è iniziata la tua carriera nel mondo del rugby?
"Come dicevo, ho iniziato a giocare molto giovane, a 6 anni, nella Benetton Rugby. Qui sono rimasto fino al termine del percorso giovanile nell’under 20, per poi approdare al Rugby Parma in cui ho giocato per 4 stagioni: questi sono stati anni veramente tanto formativi e divertenti e ricchi di soddisfazioni. Dopodiché sono stato a Roma e poi a Rovigo per 1 anno. A Viadana sono arrivato nel 2012 e sono rimasto per due stagioni. Prima di arrivare qui a Verona invece ho giocato con il Mogliano Rugby per 4 stagioni. Ho avuto anche la possibilità di essere permit player in PRO12con gli AIRONI RUGBY ed è stata un’esperienza fantastica perché non mi sono sentito un estraneo, ma parte della squadra. Ho collezionato un cap con la Nazionale a XV contro il Sudafrica durante il tour estivo a Città del Capo e diverse presenze con la Nazionale Seven”.
Come ti trovi a Verona?
"Anche se sono qui da poco mi sono sentito subito accolto a braccia aperte dagli altri ragazzi. In questo gruppo c’è un bel clima di crescita e attitudine al lavoro. Gli allenamenti sono intensi e vedo con piacere che l’impegno non manca mai. Dal canto mio, spero di poter mettere la mia esperienza al servizio dei miei nuovi compagni. Verona? In realtà non ho avuto ancora molte possibilità di girare il centro storico, perché al momento faccio il pendolare da Treviso, avendo là la mia  famiglia, ma sicuramente ci sarà occasione prossimamente”.

Una curiosità: come anticipavi, hai un  fratello gemello, anche lui rugbista. Come vivete questo particolare rapporto?
“Mio fratello gioca in Eccellenza nel Viadana, ma siamo cresciuti fianco a fianco fin dalle prima corse con la palla ovale. Abbiamo un rapporto direi “simbiotico”, ci sentiamo spessissimo. Spero di incontrarlo sul campo da gioco, è sempre molto stimolante perché siamo competitivi tra noi. Gli unici per cui è un po’ dura guardarci da fuori finché ce le diamo in campo sono i nostri genitori (ride ndr)”.

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