giovedì 14 dicembre 2017

 











L'Avezzano tra una storia importante e un futuro di crescita


Quello che giunge al termine è un anno speciale per l'Avezzano Rugby. Nel 1977, esattamente 40 anni fa, un gruppo di amici decise infatti di creare nella città marsicana un'alternativa al gioco del calcio, fondando l'Unione Sportivi Avezzanesi, una polisportiva che annoverava atletica, ping pong, hockey e, appunto, il rugby. 
A quattro decenni di distanza, il club giallonero si è ritrovato a festeggiare un compleanno importante: manifestazioni fuori e dentro il campo hanno caratterizzato il 2017 ad Avezzano, con presentazioni di libri, iniziative di piazza, dimostrazioni di gioco che sono culminate nella grande festa di settembre, un fine settimana all'insegna della palla ovale, in mano ai bambini come alle vecchie glorie.
Oggi l'Avezzano è una delle realtà più importanti e strutturate del rugby abruzzese: con i suoi 300 tesserati è una delle poche società che annovera squadre dalla under 6 alla seniores, passando per il rugby femminile.
Fin dalla sua nascita l'investimento - economico e umano - è incentrato sui settori giovanili, vero motore degli "orsi" marsicani. Ed anche la squadra che attualmente milita nella terza categoria nazionale (Serie B), esiste in funzione di una "catena umana" generata dai piccoli. In altre parole, l'Avezzano seniores è di fatto, da sempre, frutto del lavoro svolto dal minirugby in su. Il punto di arrivo di tutte le compagini giovanili, composte da ragazzi in campo con la consapevolezza che, crescendo, potranno giocare con la prima squadra, per poi proseguire con l'alto livello in altri lidi.
Questa "catena di montaggio" trova palcoscenico naturale nell'impianto di via dei Gladioli, casa dell'Avezzano Rugby fin dai primi Duemila. 
Uno stadio vicino al centro cittadino, dedicato esclusivamente alla palla ovale e dotato di due campi, spogliatoi, club house e palestra.
"Il campo per noi è fondamentale - racconta il presidente giallonero Alessandro Seritti - perché è un'oasi di serenità, e nonostante la vicinanza al centro cittadino rappresenta una zona riservata e sempre viva. Riesce ad essere una calamita per tanti ragazzi in città". Ed è così: il club è riconosciuto come la storia e la cultura dello sport ad Avezzano.
Con qualche eccellenza, come quello che oggi è il giocatore più forte tra quelli cresciuti tra le montagne marsicane: Giovanbattista Venditti. Il tre quarti delle Zebre e della nazionale è rimasto legato alla società che l'ha portato nel mondo del rugby: "Lo scorso ottobre è venuto al campo, come fa spesso, omaggiando i nostri bambini di materiale sportivo. Quando può è sempre alle partite di tutte le categorie, e si mette a disposizione dei nostri allenatori. E' per noi un esempio di umiltà e un grande stimolo per i nostri bambini", confida Seritti.

(Una immagine dal test di Seriue B fra Avezzano e CLC Messina)

Una realtà importante l'Avezzano, per il comprensorio e per tutto il movimento abruzzese. Con l'obiettivo, dichiarato dallo stesso presidente giallonero, di tornare presto in Serie A: "Lavoriamo quotidianamente per crescere, sia dal punto di vista strutturale, come i nuovi spogliatoi che avremo nei prossimi mesi, sia nelle scuole, dove siamo presenti in ogni ordine e grado". 

Anche i rapporti con FIR Abruzzo sono ottimi: "Siamo in sinergia con la nuova compagine dirigenziale, e ci piacerebbe portare manifestazioni sportive ad Avezzano. C'è un continuo scambio di conoscenze sia con il lato tecnico, che con quello politico".

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